Metà cuore italiano e metà inglese: sarà il soprano Carly Paoli ad aprire Italia-Inghilterra per la Uefa Nations League allo stadio di San Siro. Calcio d’inizio alle 20.45 e in diretta su Rai1. Canterà dal vivo i due inni nazionali. "Un grandissimo privilegio. E sarà anche la prima volta che verrà cantato "God save the king" in una partita internazionale. Un evento storico: dopo 70 anni dobbiamo tutti abituarci", ricorda Carly.
Italia-Inghilterra: palla al centro, anche per lei.
"Sono cresciuta in Puglia e nel Nottinghamshire. Da sempre sono i miei due mondi. Mi sento tanto italiana quanto inglese, e ne vado orgogliosa. L’Italia ha lanciato la mia carriera, penso al concerto alle Terme di Caracalla o all’evento unico al Foro Romano. Il mio brano Ave Maria era stato scelto come canzone ufficiale per l’anno del Giubileo di Papa Francesco. Appena posso torno a casa".
Il suo primo disco si intitola “Singing my dreams”: quando è cominciato il sogno?
"Già a 4-5 anni cantavo dalla mattina alla sera. A 9 anni mia mamma mi ha portato a scuola di teatro. Lì mi ha sentito colei che è diventata la mia direttrice musicale e lo è ancora. “Carly ha una voce più grande del suo corpo“: disse a mia mamma, sorpresa. Con gli anni il rapporto si è bilanciato, ma ho capito che cantare era il mio sogno. Non ne ho mai avuti altri. E i miei genitori mi hanno sempre aiutato e accompagnato".
Lei ha cantato anche per la famiglia reale.
"Per re Carlo, quando era ancora principe, nel Castello di Windsor. E ho avuto l’onore di lanciare il Giubileo della Regina, cantando “God save the queen“. È un momento storico questo, riempie il cuore l’amore che ha dimostrato tutto il mondo alla regina, in queste settimane. Poche persone riescono davvero a toccare il mondo come ha fatto lei, è impressionante".
E lei ha mai sognato di diventare una principessa?
"Guardando i film Disney, come ogni ragazzina. Io ero la Sirenetta, anche se mi piaceva forse ancora di più il personaggio del granchio Sebastian, facevo sempre la sua voce".
Qual è il prossimo sogno che canterà Carly?
"Lo sto vivendo il mio sogno. Ho collaborato con artisti grandissimi, come Andrea Bocelli e José Carreras, tornerò il 28 settembre a cantare a “casa“, in Puglia. Ogni momento per me è un tesoro. E ho tantissima fede: ringrazio ogni giorno per l’esperienza che sto vivendo e per avere i miei genitori, che viaggiano sempre con me".
Emozionata per questa sera? La aspetta la Scala del Calcio...
"Tantissimo! San Siro è un’esperienza nuova per me, non mi sono mai esibita per un pubblico così grande. Che spero canterà con me. Avevo aperto la partita Italia-Nord Irlanda lo scorso anno, a Belfast, per la qualificazione dei mondiali: è bello vedere gli appassionati di calcio. Canterò a San Siro, come una stella della musica rock, che per una cantante lirica è meno consueto. Un privilegio: non vedo l’ora di incontrare il pubblico".
Qual è il suo rapporto con Milano?
"Sono venuta per cantare varie volte durante la Fashion Week (che spero di godermi anche dopo la partita), per l’anniversario di ’Grazia’, e ogni tanto faccio un salto per lo shopping. Adoro passeggiare in città senza dover prendere la macchina, ci sono bellezze ad ogni angolo, oppure bermi un caffè nei tavolini all’aperto: in Gran Bretagna, per il clima, non è così semplice".
Chi tifiamo stasera?
"Appena finirò di cantare mi prenderò una sedia e spero di guardarmi una grandissima partita... Che vinca il migliore!".
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