Con il via libera alla deroga sulla massima capienza dato per competenza dall'Asl 9 Scaligera - dopo l'ok della Conferenza delle Regioni -, l'Arena di Verona si appresta ad aprire i cancelli fino a 6.000 spettatori per il Festival Lirico e gli eventi extra lirica. Lo ha annunciato la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, durante un incontro in streaming con il sindaco della città, Federico Sboarina, presidente della Fondazione Arena. Ora, ha riferito Sboarina, "manca solo il recepimento formale da parte della Regione".
Ma si sta valutando un'ipotesi sperimentale di piena capienza (cioè circa 15mila) per l'anfiteatro. Borgonzoni, che ha lavorato al progetto, ha detto di aver avuto il via libera dal Comitato tecnico Scientifico ad una sperimentazione che prevede l'effettuazione del tampone rapido anti-Covid agli spettatori in ingresso all'Arena e la ripetizione del test (per l'eventuale tracciamento) una settimana dopo l'evento. I tamponi saranno gratuiti, grazie alla collaborazione di alcune aziende farmaceutiche. Questo, però, solo per gli spettacoli per i quali non sia già in corso - come invece il Festival Lirico - la vendita dei biglietti. (ANSA).
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Ma come, l'Arena che nelle passate stagioni, prima della Pandemia, quando faceva il pieno non superava i 13.000 biglietti venduti - dati ufficiali - adesso vuole sperimentare i 15.000. Ma dove intendono metterli la sottosegretaria salviniana ed il sindaco della medesima parte politica, Sboarina? Forse in piazza.
E poi per tale assurda ipotesi, prevedono che si facciano i tamponi 'rapidi' a tutti i presenti in Arena, e che agli stessi si ripetano anche una settimana dopo. Ma dove li vanno a pescare gli spettatori che all'Arena arrivano da molte regioni del nord, quando non anche da nazioni vicine, Austria e Germania in primis? Si vede che non sanno quello che dicono (P.A.)
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