Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco dei governi Prodi e D’Alema, è tra le persone finite agli arresti domiciliari in seguito ad una inchiesta coordinata dalla procura di Roma e condotta dalla Guardia di Finanza in merito a presunte mazzette in cambio di appalti. I finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutario hanno eseguito l’ordinanza anche nei confronti di due imprenditori e un avvocato romano, eseguendo un sequestro preventivo da 230mila euro.
Arresto Gabriele Visco, le accuse della procura di Roma
Le accuse contestate, a vario titolo e a seconda delle posizioni, sono di corruzione e traffico di influenze illecite. Visco era ex dirigente pubblico di Invitalia. “L’indagine ha consentito di ipotizzare un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato nel quale un ex dirigente pubblico – spiega una nota della Procura -, con la mediazione di un imprenditore romano, avrebbe favorito, a fronte di denaro e di altre utilità, l’aggiudicazione di un bando di gara di oltre 4 milioni di euro a una società riconducibile a un costruttore e tentato di agevolare l’assunzione presso una partecipata pubblica di una persona vicina a quest’ultimo”.
Arresto Gabriele Visco, la tesi dei pm: “Consulenza ad avvocato per prestazioni mai effettuate”
In questo ambito sarebbe emersa inoltre “una vicenda corruttiva nella quale l’ex dirigente avrebbe affidato un incarico di consulenza (per un importo di 230 mila euro) presso l’ente in cui era impiegato a un avvocato di sua conoscenza, ottenendo la retrocessione di parte dei compensi fatturati dal legale per prestazioni in realtà mai effettuate”.
Chi è Gabriele Visco
Gabrielo Visco è nato a Roma il 29 Dicembre 1972. Nel 2007 il suo ingresso in Invitalia dopo un’esperienza a Telecom. In pochi anni arriva a ricoprire il ruolo di dirigente della società all’epoca guidata da Domenico Arcuri.
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