mercoledì 14 febbraio 2024

Teatro Regio, Torino,.Muti: non cambio i testi del libretto di 'Ballo in Maschera' di Verdi (ANSA)

 

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"Non cambio i testi ai libretti d'opera.

Non dobbiamo ipocritamente imbiancare i sepolcri, non è cambiando la Storia che si aiutano i giovani". Riccardo Muti spiega la sua idea sulla cancel culture al Teatro Regio di Torino, durante la presentazione di Un ballo in maschera, capolavoro di Giuseppe Verdi, in scena per sei recite da mercoledì 21 febbraio a domenica 3 marzo. Il nuovo allestimento è firmato da Andrea De Rosa, direttore del Tpe Teatro Astra di Torino. Protagonisti del capolavoro verdiano sono Piero Pretti come Riccardo, Luca Micheletti nel ruolo di Renato e Lidia Fridman, Amelia.

"Io e il regista De Rosa abbiamo deciso di non cambiare neppure una parola, siamo stati fedeli al testo di Un ballo in maschera. Dobbiamo correggere il passato, ma nessuno può cancellarlo anche se crudele o sporco. Dovremmo cancellare la maggior parte dei libretti. Nessuno può andare in un museo e ritoccare un'opera d'arte con cui non è d'accordo", osserva Muti che già in passato aveva fatto scelte analoghe. Per il grande direttore d'orchestra "bisogna evitare gli slogan e cercare il dialogo. Soprusi, orrori ne vediamo ogni giorno. Cerchiamo l'armonia, la bellezza in un mondo che sta precipitando. Dobbiamo portare in scena anche gli errori del passato perché i giovani possano correggerli, evitarli e trovare la direzione giusta". Per Muti quello al Regio di Torino è un ritorno, il terzo, dopo Così fan tutte di Mozart, presentato in streaming nel marzo 2021, e Don Giovanni di Mozart, del novembre 2022. Al suo fianco ci sono il regista De Rosa, il sovrintendente Mathieu Jouvin, il sindaco Stefano Lo Russo, il direttore artistico Cristiano Sandri, e il presidente di Reale Mutua, Luigi Lana. "Sono qui perché ho un ottimo rapporto con questo teatro, con il sovrintendente e il sindaco. 

È un teatro dove è piacevole lavorare" spiega Muti che ricorda di avere diretto per la prima volta Un ballo in maschera nel '70 con Richard Trucker, uno dei tenori preferiti di Paganini. "Quel mondo è finito, ma in questo teatro l'ho ritrovato. È successo, la prima volta, la seconda, la terza"...


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