Roma, 17 febbraio 2024 - Per il Cremlino Alexei Navalny è più pericoloso ora, da morto, che vivo in un carcere sperduto: le rumorose proteste di piazza e le grida che rivendicano giustizia nei post sui social, coprono il silenzio imposto sul decesso del peggiore oppositore di Vladimir Putin. Una morte che ha avuto un risalto a livello internazionale, da molti leader occidentali imputata subito alla volontà dello zar, come da oppositori in patria o rifugiati all'estero.
In tutto questo il Cremlino è ricorso alla censura, dai centinaia di fermi in piazza all'arresto del prete che aveva intenzione di celebrare una messa in ricordo di Alexei Navalny, dal far sparire i fiori in sua memoria, fino a non far trovare il suo corpo al legale che si era recato con la madre del dissidente scomparso all'obitorio di Salekhard.
E' incredibile la differenza tra la copertura minima che i media di Stato russi hanno dato alla notizia della morte di Navalny, e il risalto che invece si trova sui social. Ritardi e zero approfondimenti su chi era e per quali motivi per i quali era in carcere per i media fedeli al Cremlino, fino anche al giornalista che interrompe il presidente liberale del partito Yabloko, Nikolai Rybakov, che aveva osato, durante un'intervista con la televisione Ntv, azzardare: "Non posso non esprimere le mie condoglianze per la morte di Alexei Navalny, e spero che questo porterà al rilascio di tutti i prigionieri politici". A quel punto il conduttore lo ha interrotto.
Mentre su X e Telegram la scomparsa di Navalny è il trend di punta, con migliaia di commenti e notizie anche sui raduni in varie città della Russia per ricordare l'oppositore di Putin. Tra i commenti anche quello di Boris Nadezhdin, la cui candidatura alle presidenziali del prossimo mese è stata bocciata (In attesa del ricorso, ndr) anche perché politicamente schierato contro la guerra in Ucraina: "Alexei è una delle persone più talentuose e coraggiose che abbia conosciuto in Russia", evitando però prudentemente di parlare delle cause del decesso.
Incredibile anche l'arresto di un prete di San Pietroburgo, colpevole di aver annunciato l'intenzione di celebrare una messa in ricordo di Alexei Navalny, si legge sul Moscow Times. Grigory Mikhnov-Vaitenko è stato fermato mentre si stava recando alla Pietra di Solovetsky, monumento dedicato alle vittime della repressione sovietica. E la chiesa ortodossa russa ha preso le distanze dal religioso. Mentre alcuni video dell'opposizione russa mostrano come i fiori deposti in memoria di Navalny, a Mosca e in altre città della Russia, vengano raccolti, col consenso degli agenti di polizia presenti, e gettati in sacchi neri della spazzatura.
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