mercoledì 21 febbraio 2024

Augias muove con la ruspa contro Salvini e la destra al potere - ascoltato a 'Di Martedì' de La7, interrogato da Giovanni Floris

 


"Rozzo, surreale, patetico".  Corrado Augias  giudica Salvini

Corrado Augias  attacca Matteo Salvini in tv,  da La7, ospite di "DiMartedì",  intervistato da Giovanni Floris all'inizio dell'ultima puntata di ieri. Nella classica "one to one", lo storico giornalista della televisione pubblica esprime le proprie opinioni a 360 gradi sull'attualità politica italiana, prendendo di mira soprattutto il mondo del centrodestra.

Sotto la  ruspa, di salvininana memoria, Augias ci fa finire il leader della Lega. Si parla della morte di Aleksej Navalny e delle ripercussioni che ci potrebbero essere non solo in Russia, ma anche nel resto dell'occidente. Floris gli ripropone alcune dichiarazioni di Salvini riguardo a Vladimir Putin: "C'è una componente anche di invidia, perché Putin faceva in effetti quello che Salvini una volta aveva reclamato, ovvero i pieni poteri. Era però una cosa più patetica che spaventosa. Invece Putin lo ha fatto davvero e dunque quell'ammirazione c'era la componente dell'apprendista stregone".

A questo punto Floris  chiede: "Che idea si è fatto lei di Matteo Salvini?". Augias  risponde duramente con prontezza: "Guardi, mi sono fatto l'idea che è un politico rozzo, nel senso proprio che fa una politica grezza. Lui se ne esce con queste dichiarazioni spavalde che mettono tutto a posto con quattro parole. Ma non può funzionare così. Salvini è surreale, è pronto a fare la faccia feroce però sul nulla". Poi, sulle prossime elezioni europee: "Io credo che lui porterà la Lega molto in basso".

Poi sulla Digos che aveva identificato coloro che a Milano avevano posto un fiore sulla fotografia di Navalny, secondo Corrado Augias è tutto frutto del "clima politico che si respira". Le forze di polizia "ovunque nel mondo hanno un'antenna con cui sentono molto il clima politico e si comportano di conseguenza e si adeguano". In vista delle imminenti elezioni regionali in Sardegna, per lui la partita è ancora aperta. La destra "si agglutina perché il potere è il collante che la tiene insieme, anche perché la loro ideologia è più rudimentale", mentre la sinistra si divide per "eccesso di intelligenza".

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