lunedì 19 febbraio 2024

Navalny. La Russia voleva liberarlo, scambiandolo con un assassino, al soldo di Putin, detenuto in Occidente. Altra favola putiniana (da Il Giornale, di Jacopo Carpani)


"Morto poco prima della sua liberazione": l'ultima rivelazione su Navalny

Nuove rivelazioni infittiscono la nebbia di mistero, dubbi e accuse che circonda la morte di Alexei Navalny. Secondo il tabloid tedesco Bild, che vita le proprie fonti, l’improvviso decesso dell’oppositore di Putin potrebbe essere avvenuto poco prima della sua liberazione dalla colonia penale di massima sicurezza Ik-3.

“Alexei Navalny, il più importante oppositore del regime russo di Vladimir Putin, è morto il 16 febbraio 2024, giorno di inizio della Conferenza sulla sicurezza di Monaco”, ha scritto Bild. “Esattamente un mese prima delle elezioni presidenziali in Russia. E forse poco prima della sua possibile liberazione”. Secondo il media della Germania, precedentemente al decesso di Navalny “era in programma uno scambio di prigionieri tra Mosca, Washington e Berlino”. Pare che Putin volesse riavere il cosiddetto “assassino di Tiergarten”, un agente che, nel 2019, ha ucciso a colpi di arma da fuoco un oppositore del regime nella capitale tedesca. “Il presidente russo lo ha persino accennato pubblicamente in un'intervista con Tucker Carlson. Si è parlato della possibilità che Putin potesse rilasciare Navalny in cambio”.

Se anche fosse comprovata l’esistenza di questo accordo, la morte del dissidente 47enne gli ha probabilmente assestato un colpo fatale. Non appena è stata diffusa la notizia del decesso di Navalny, i leader occidentali hanno puntato il dito contro lo zar, indicandolo come unico responsabile di quanto accaduto. Accuse che, secondo la portavoce del ministro degli Esteri di Mosca Maria Zakharova, i Paesi della Nato vorrebbero sfruttare per fini politici contro la Federazione. “La reazione immediata dei leader della Nato alla morte di Navalny, sotto forma di accuse dirette alla Russia, è rivelatrice di sé stessa”.

Intanto, la madre di Navalny e il suo avvocato non hanno ancora potuto visionare la salma del defunto. Stando a fonti del personale paramedico citate da Novaya Gazeta Europa, il corpo si troverebbe nell’obitorio Salekhard, in Siberia, e presenterebbe lividi compatibili con convulsioni e un massaggio cardiaco. Non si hanno ancora notizie, inoltre, dei risultati di un’autopsia. Pare inoltre che il cadavere sia guardato a vista da due poliziotti. Sono però emersi altri dettagli sul giorno della morte del dissidente. Sembra che il 16 febbraio le telecamere di sorveglianza della colonia penale non fossero in funzione e che già durante la notte del 15 nel carcere di era grande agitazione. Un detenuto ha raccontato di un via vai di macchine e dei reclusi riportati in fretta nelle loro celle.

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