E' stato un brutto risveglio, 'sinistro' appunto, presago di disfatta per la destra al governo, il 26 di febbraio, giorno dello spoglio, lentissimo oltre ogni misura e decenza, delle Elezioni regionali in Sardegna.
La Destra al governo e l'informazione ad essa assoggettata, ieri hanno fatto di tutto, anche inventandosi alcune anomalie, per tacere, quantomeno dire a mezza voce, ciò che si andava profilando e cioè la disfatta della destra di Meloni, con Salvini e il suo partito ormai al lumicino.
Il sito ufficiale della Regione Sardegna dove dovevano confluire, man mano che lo spoglio procedeva, i dati effettivi del voto, ha avuto problemi perfino di avviamento; e le gran di città sarde, Cagliari, Sassari, Nuoro, dove si è saputo in ritardo che la coalizione di sinistra era nettamente in vantaggio, hanno avuto difficoltà, nonostante le istruzioni dei giorni precedenti, ad inviare i loro dati, presenti e visibili, invece, sui siti dei Comuni, invisibili solo al sito della Regione.
Intervistato dal TG5, nel corso dello spoglio che non si è ancora concluso a ventiquattrore dal suo inizio, il direttore del quotidiano L'Unione Sarda ha rilevato l'anomalia dei grandi comuni capoluogo della Regione, ed ha detto con tutta chiarezza: sul sito della Regione i due candidati delle opposte alleanze sembrano alla pari, ma quando verranno caricati i dati delle gradi città, dove la candidata della sinistra ha un vantaggio di circa il 20% sul candidato di Centro Destra, la bilancia penderà a favore del candidato del Centro Sinistra, del cosiddetto 'campo largo', corretto da Conte in 'campo giusto'.
Ed ancora stamattina, quando ormai era tutto fatto, pur mancando una ventina di sezioni ancora da scrutinare ma che non potevano cambiare l'esito del voto, si faticava a trovare, sui siti dei TG Rai ( TG1 e Rai News) nei sottopancia, la notizia della vittoria data ormai per certa altrove.
Battuta di arresto per la Destra, la cui marcia trionfale, cantata da Meloni, volge alla ritirata, e segnali di risveglio della sinistra che se si coalizza, come ha fatto la destra per vincere nelle recenti tornate elettorali, è in grado di batterla.
Adesso la sinistra dia nei fatti dimostrazione concreta di non essere come la destra: niente 'pulizia etnica' nelle istituzioni, come ha fatto la democratica Meloni appena insidiatasi, superiorità culturale e rispetto delle leggi.
Ma soprattutto non pensi di tornare indietro nelle alleanze, sarebbe condannata a fare perennemente opposizione.
E la Destra, per quel tanto che può interessarci, non dica che la vittoria in Sardegna resta circoscritta a quella regione, e che nessun peso avrà sul governo del Paese. Che potrebbe anche esplodere se la 'via sarda' proseguirà in Abruzzo, fra pochi giorni, e poi anche in Basilicata. E Salvini si rassegni: la sua stella è ormai tramontata, fose anche sul ponte dello stretto.
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