La Russia ha riconsegnato ieri il corpo di Navalny a sua madre. Ma a pochi giorni dalla misteriosa morte del dissidente in una prigione russa, si alza il livello di allerta per altri prigionieri politici la cui vita potrebbe essere a rischio.
Ne è certo Dmitry Muratov, direttore di Novaya Gazeta e vincitore del Nobel per la pace nel 2021. «Ci sono diverse persone in condizioni peggiori al momento. Sarò diretto: altre morti stanno per arrivare».
Vladimir Kara-Murza
Attivista e giornalista oppositore del Cremlino, nel 2023 è stato condannato a 25 anni di reclusione ed è il prigioniero più noto tra i dissidenti nelle mani delle autorità russe. Secondo i russi ha contestato l’invasione dell’Ucraina e «diffuso consapevolmente informazioni false sulle forze armate russe» e per questo è stato accusato (e condannato) per alto tradimento. «Aleksej era suo prigioniero personale, e solo su suo ordine potevano agire gli avvelenatori dei servizi», ha detto dal carcere, puntando pubblicamente il dito contro Putin per la morte di Navalny. Kara-Murza soffre di una malattia dei nervi dopo essere sopravvissuto a due tentativi di avvelenamento.
Igor Baryshnikov
Condannato a 7,5 anni di carcere in una colonia di Kaliningrad per aver diffuso «informazioni false sulle forze armate russe» a causa di diversi post contro la guerra in Ucraina, Igor Baryshnikov soffre di cancro della prostata e le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate drasticamente negli ultimi tempi. Attivista pacifista di 64 anni, il suo avvocato ha fatto sapere che necessita urgentemente di un intervento chirurgico.
Alexei Gorinov
Condannato a sette anni per lo stesso capo di imputazione di Baryshnikov, soffre di una malatti cronica ai polmoni, per la quale un pezzo di polmone gli era già stato tolto. Ora, recluso, sta soffocando, ha fatto saper Muratov. Gorinov, uno dei primi condannati nel 2022, si era scagliato contro le proposte di organizzazione di feste e iniziative per bambini, sottolineando che i bimbi ucraini stavano morendo. «Sta morendo in carcere», ha fatto sapere all'Observer la sua amica Darya Volya.
Sasha Skochilenko
Aleksandra “Sasha” Skochilenko, 33enne artista russa, è stata condannata a sette anni di carcere per essersi opposta alla narrazione unica sull’invasione dell’Ucraina. Aleksandra ha utilizzato la sua arte per opporsi all’invasione russa, organizzando jam session musicali per la pace e pubblicando cartoline contro la guerra. Il 31 marzo 2022 ha sostituito, in un supermercato di San Pietroburgo, i prezzi dei prodotti sugli scaffali con cartellini contenenti i nomi delle vittime di Mariupol e le informazioni sui crimini di guerra commessi dalle forze armate russe. La ragazza soffre di una malattia cronica al cuore e nel centro detentivo dove si trova «non sta ricevendo adeguate cure mediche», ha fatto sapere la sua compagna Sonya Subbotina.
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