Le malelingue che hanno subito attribuito la presenza-debutto di Alvise Casellati, sul podio dell'Orchestra e Coro di Santa Cecilia, nel prossimo Festival di Spoleto, a direzione Monique Veaute, alla carica che occupa sua madre, presidente del Senato, hanno memoria corta. Perchè il direttore, definito una delle 'giovani promesse' della direzione d'orchestra - benchè ora giovane non lo sia più, avendo da poco compiuto 48 anni - a Spoleto c'è già stato con i complessi del Nuovo Carlo Felice di Genova, anni addietro.
Abbiamo letto in rete che egli discende da una famiglia, per parte paterna, che con la musica, le precedenti generazioni - bisnonno e nonno - hanno avuto stretti e lusinghieri legami.
Certo adesso la sua appartenenza alla famiglia della 'seconda' carica dello Stato, per parte di madre, modifica di molto la situazione ed aggiunge anche altro.
Nei mesi passati non solo noi abbiamo scritto di qualche viaggio - giudicato 'di troppo' - 'istituzionale' di sua madre in America, in occasione di debutti di Alvise, ai quali, data la concomitanza - nè voluta né cercata(!) - Lei ha partecipato, con grande soddisfazione degli organizzatori.
A Spoleto (ammesso che quel festival possa essere considerato uno dei più ambiti raggiungimenti nella carriera di un musicista, direttori compresi), Alvise potrebbe esserci arrivato per almeno due diverse strade, dato per scontato il suo valore, che comunque non si è ancora tradotto in una carriera all'altezza della fama, a questo punto presunta.
La prima strada potrebbe essere stata quella della pressione, o suggerimento sulla Veaute del sindaco, anzi ex sindaco di Spoleto, presidente della Fondazione Festival, eletto da una coalizione di centrodestra, l'ex magistrato De Augustinis, che il 10 marzo si è dimesso e poi è stato sfiduciato dal consiglio comunale, ed al suo posto è arrivato un commissario.
La seconda quella della vicinanza e dei buoni rapporti dell'Accademia di Santa Cecilia con gli organi istituzionali romani.
L'Accademia potrebbe essere ricambiata con l'invito al solito, annuale concerto al Senato, se già non lo è stata. Poi non si dimentichi che alla vice presidenza dell'Accademia siede Gianni Letta - uomo tuttofare al cui occhio vigile nulla mai sfugge, e che si cura di tutto, anche 'de minimis' - dello stesso partito della Casellati.
La quale potrebbe essere la prima carica istituzionale di un certo rilievo, presente a Spoleto, dove nessuna mai si è vista, ad eccezione, nel peggiore dei casi, del ministro della cultura in carica.
Va da sè che le nostre sono supposizioni pure e semplici; e che anzi, non avendo nessun riscontro concreto, rappresentano parole 'in libertà'.
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