Via libera della Camera dei deputati al Recovery plan. Con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti Montecitorio ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in relazione al Pnrr presentato ieri in aula. Il dibattito passa ora al Senato in vista del Consiglio dei ministri - previsto tra domani e giovedì - che licenzierà il Piano per la trasmissione a Bruxelles.
Durante la replica di questa mattina, Draghi ha sottolineato "il profondo rispetto" del governo per il Parlamento. E ha chiarito che "il contributo delle Camere è solo all'inizio". Poi, elencando i tanti interventi normativi previsti dal Pnrr che andranno fatti a maggio, ha scherzato per stemperare la tensione: "Certo sono già tanti a maggio...", raccogliendo un applauso dell'Aula.
La risposta alle critiche di FdI
Rispondendo dunque alle critiche di FdI sui tempi stretti per l'approvazione del Pnrr da parte del Parlamento, il premier ha precisato: "Indubbiamente i tempi erano ristretti ma la scadenza del 30 aprile non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima. La Commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell'estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti". Nel corso delle dichiarazioni di voto, però, Giorgia Meloni ha annunciato l'astensione di FdI, attaccando: "Un partito serio non vota un piano così in assenza di risposte e non accetta il metodo di un piano chiuso per mesi nel cassetto" e poi sottoposto al voto con un "prendere o lasciare, e per questo noi dobbiamo astenerci adesso da ogni giudizio e quando sarà compiuto il nostro giudizio, le garantisco presidente che sarà libero e non viziato da interessi di parte".
La collaborazione con gli enti locali
Draghi ha inoltre rassicurato che il 40% dei fondi "è destinato agli enti locali". E ha sottolineato l'importanza del coordinamento con le amministrazioni per l'attuazione del piano: "La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a una mole di interventi, trovino uno schema di attuazione del piano". Al Sud, inoltre, "andranno 82 miliardi".
Welfare
Quanto al welfare per le famiglie, il premier ha ricordato che "saranno creati 230mila posti negli asili" e ha richiamato anche il provvedimento sui mutui senza anticipo per i giovani: "Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura - ha ribadito Draghi - Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio".
Superbonus prorogato al 2023
In merito ai rilievi sul superbonus, il premier ha confermato l'impegno del governo a mantenerlo. Nel Pnrr e nel fondo complementare sono stanziati 18 miliardi, gli stessi previsti prima con estensione al 2023 per le case popolari.
"Per il futuro il governo si impegna a inserire ne ddl di bilancio 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023 tenendo conto dei dati della sua applicazione nel 2021. Io sono completamente d'accordo: l'ecobonus tira poco perchè le procedure sono troppo complesse (e a questo punto in aula scatta un applauso, ndr). Entro il mese di maggio con un decreto interveniamo con importanti semplificazioni per far sì che la gente lo possa usare".
Banda ultralarga ovunque entro 2026
Per quanto riguarda la banda larga, Draghi ha risposto alle osservazioni di FdI: "Il governo intende stanziare 6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L'obiettivo del governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche".
Infrastrutture e Alta velocità sulla Salerno-Reggio
Il premier ha chiarito che sono previsti "investimenti per oltre 15 miliardi" sull'alta velocità. Un esempio, "è la linea ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, dove i treni potranno viaggiare a 300 km all'ora. Con questi investimenti, ci si mettera' lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria". Per gli interventi ferroviari al Nord "sono destinati 8,6 miliardi".
La riforma del fisco
"La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee", ha ribadito Draghi, aggiungendo che "per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica". Il governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021 e il Parlamento "sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano attraverso l'indagine conoscitiva sulla riforma dell'Irpef e altri aspetti del sistema tributario avviata dalla Commissioni parlamentari e tuttora in corso di svolgimento", ha sottolineato il premier.
La riforma degli appalti
"La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici" è obiettivo essenziale "per la riuscita del Piano e, più in genere, per il rilancio del settore delle costruzioni", ha sottlineato Mario Draghi. "Intendiamo riformare la disciplina nazionale, sulla base delle tre direttive UE (2014/23, 24 e 25), per renderla più snella rispetto a quella vigente, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell'Unione europea. A tal fine, si interverrà con una legge delega, da presentare entro il 2021. Inoltre, intendiamo prorogare le semplificazioni adottate con il DL 76/2020 fino al 2023", ha concluso.
Le tensioni nella maggioranza
Il dibattito che si snoda nelle Aule anche, se non soprattutto, è fuori del Parlamento dove non si placa un serrato duello che ormai taglia trasversalmente la maggioranza (tra Lega e Pd) e il centrodestra (tra Lega e FdI). Il tema che tiene banco, almeno dal punto di vista della visibilità, non è più quello delle riaperture ma del coprifuoco. Salvini, ma anche FI, punta ad allargarne le maglie, Meloni l'abolizione tout court, anche con una fiaccolata davanti a Palazzo Chigi.
Nessun commento:
Posta un commento