martedì 27 aprile 2021

Ludovico Einaudi: sento quegli Oscar anche un pò miei, per le musiche

 

 Né Il Pinocchio di Garrone, né Laura Pausini ce l'hanno fatta, ma c'è comunque un pizzico d'Italia nella Notte degli Oscar. Le musiche di Nomadland (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista) e The Father (miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura non originale), cinque Oscar in due, portano la firma di Ludovico Einaudi. "E un po' quei premi li sento anche un po' miei - dice il maestro con orgoglio -. Un film è del regista che decide di farlo, ma poi ha bisogno della collaborazione di tante persone per realizzarlo". Avrebbe voluto un riconoscimento specifico per le sue musiche? "Non posso dire che un premio di prestigio come questo non faccia piacere, ma non ci penso e non ci pensavo neanche questa volta. La mattina quando mi sveglio il mio pensiero non va all'Oscar ma se riuscirò a scrivere altra musica bella da regalare al mondo", aggiunge...

 

In particolare, Einaudi si sente vicino a Nomadland, nonostante le musiche non siano state scritte appositamente per il film di Chloé Zhao (ma appartengano al precedente progetto Seven Days Walking), "perché corrisponde come una specie di visione parallela alla mia, di una dimensione di libertà, di qualcosa che io esprimo attraverso la musica, e che il film con il suo linguaggio esprime con la sua storia e le sue immagini. Zhao mi ha rivelato che la musica le è servita per montare il film, come fosse una chiave di lettura". (ANSA).

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