venerdì 23 aprile 2021

Vaccino Astrazeneca. L'Ema raccomanda la seconda dose, fra 4 e 12 settimane dopo la prima dose (AGI)

 Il comitato dell'Ema ha raccomandato di continuare a somministrare la seconda dose di Vaxzevria, il vaccino AstraZeneca, tra 4 e 12 settimane dopo aver somministrato la prima in linea con le informazioni sul prodotto. 

Il comitato ha preso in considerazione le raccomandazioni di somministrare la seconda dose di Vaxzevria dopo un intervallo più lungo delle 4-12 settimane raccomandate, di non somministrare affatto una seconda dose o di somministrare un vaccino a mRNA come seconda dose", spiega l'agenzia in una nota. "L'esposizione e il tempo di follow-up non sono stati sufficienti per determinare se il rischio di coaguli di sangue con basse piastrine dopo una seconda dose differirà dal rischio dopo la prima dose. Al momento non ci sono dati o sono limitati per modificare le attuali raccomandazioni", continua l'Ema.

"È chiaro: i benefici complessivi del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19 superano i rischi di effetti collaterali molto rari e insoliti. Il vaccino AstraZeneca è una parte importante del nostro portafoglio di vaccini, è un vaccino efficace che protegge da malattie gravi e morte, nell'Ue e nel mondo". Lo dichiara la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, in merito al recente parere dell'Ema sul vaccino della società anglosvedese.

"Oggi ho scritto a tutti i ministri della Salute dell'Ue per informarli sull'esito provvisorio di questa valutazione e sul massimo coordinamento possibile dei nostri approcci, basati sulla scienza, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali", ha aggiunto. 

Effetti collaterali su 1 persona ogni 100.000

Il vaccino AstraZeneca, ha affermato l'Ema, "è efficace nel prevenire ricoveri, ricoveri in unità di terapia intensiva e decessi dovuti al Covid-19. Gli effetti collaterali più comuni sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni. Gli effetti collaterali più gravi sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in 1 su 100 mila persone vaccinate". Lo rende noto l'Ema in un parere aggiornato sul vaccino. 

“I dati disponibili in tutta l'Ue non sono sufficienti per fornire ulteriore contesto sui benefici e sui rischi in relazione al sesso” e dunque per confermare o smentire la potenziale maggiore esposizione della donne ai casi di trombosi, sottolinea l’aggiornamento del parere dell’Ema sul vaccino AstraZeneca. “Gli effetti collaterali più gravi - si legge nel nuovo orientamento - sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in una persona su 100.000 vaccinati. Le persone, se hanno sintomi, dovrebbero cercare assistenza medica”, precisa l’Ema.

L'analisi dell'Ema sul vaccino AstraZeneca contro il Covid "ha esaminato la prevenzione di ricoveri, ricoveri in terapia intensiva e decessi dovuti a Covid-19, sulla base di diversi presupposti di efficacia del vaccino per contestualizzare l'insorgenza di questi insoliti coaguli di sangue". "Ha dimostrato - scrive l'Ema - che i benefici della vaccinazione aumentano con l'aumentare dell'età e dei tassi di infezione". 

Il nuovo contratto con Pfizer

Intanto, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la sua visita all'impianto Pfizer di Puurs in Belgio, ha annunciato: "Nei prossimi giorni chiuderemo il contratto con Pfizer per la fornitura di 1,8 miliardi di dosi del vaccino contro il Covid nel 2022 e nel 2023".

L'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, che ha accompagnato la von der Leyen nella visita, ha affermato che l'azienda rispetterà gli impegni: "Abbiamo un contratto con l'Unione europea per la fornitura di 600 milioni di dosi di vaccino contro il Covid nel 2021, e sono orgoglioso di annunciare che finora ne abbiamo consegnate oltre 100 milioni, rispettando tutti gli impegni. Consegneremo 250 milioni di dosi nel secondo trimestre". Parlando dell'attività della fabbrica belga, Bourla ha detto: "Solo in questo impianto produrremo 100 milioni di dosi al mese".

“L’Europa - ha affermato von der Leyen - è il campione globale di vaccini e mette a disposizione dosi a tutto il mondo” e “ha già raggiunto i 150 milioni di dosi consegnate” di cui “oltre 133 milioni somministrate” e “sono convinta che riusciremo a vaccinare il 70% della popolazione Ue adulta entro luglio”. La presidente della commissione ha sottolineato: “Dopo Stati Uniti e Cina siamo terzi” per numero di vaccini somministrati, ha aggiunto. 


Nessun commento:

Posta un commento