Fin dalla prima edizione del Concerto di Capodanno dal Teatro La Fenice di Venezia, 1 gennaio 2004, apparve subito chiaro ai dirigenti del tetaro che quel concerto, amplificato dalla tv anche con la promozione sul suo antenato viennese, retrocesso di rete ed orario di trasmissione, costituiva una rara occasione per far affluire denaro fresco nelle casse sempre al verde dei teatri tutti e La Fenice non faceva eccezione.
Più che sulle entrate dei diritti tv - la Rai al teatro paga soltanto alcune decine di migliaia di Euro ( naturalmente c'è da considerare l'enorme sforzo produttivo della Rai per riprendere il concerto) - La Fenice contava sull'appeal che quel concerto esercitava sul pubblico veneziano ma anche internazionale del concerto. E così fu, tanto che ad ogni edizione il teatro si sentiva in obbligo di ringraziare pubblicamente chi di quel concerto aveva avuto l'idea ( Anna Averardi).
Si previde subito che quel concerto non poteva esaurirsi con la recita del 1 gennaio e si aggiunsero altri due turni, il 30 e 31 dicembre. Anche questi divennero presto molto richiesti.
La Fenice ha fatto sapere che quest'anno i 'tre' Concerti di Capodanno hanno fatto entrare nelle casse del teatro 530.000 Euro. 'Un botto', ha titolato il Gazzettino. Particolarmnete sentito dopo che lo scorso anno il Concerto era avvenuto senza pubblico e quindi lasciando a secco le casse delle Fenice. Quest'anno, nonostante la pandemia, Capodanno è stato per gli incassi un capodanno di vacche grasse.
Ora attendiamo l'esito degli ascolti tv per verificare se il 2022 ha portato altrettanto bene. Noi qualche dubbio, alla semplice lettura del programma l'abbimao.
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