Banca Passadore ha concesso a titolo di mutuo alla parte finanziata, signori Draghi Mario e Cappello Maria Serenella, che hanno accettato, la somma di euro 1.500.000. Il rimborso del mutuo avverrà in 20 anni a partire dal primo gennaio 2021. La parte finanziata si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate (…) Il tasso di interesse viene fissato nella misura dell’1,220% nominale annuo per tutta la durata del finanziamento-Taeg/i.s.c. 1,251%».
Una somma cospicua, dunque, così come la durata del finanziamento (perché questo è il principio base del mutuo) concesso all’attuale Presidente del Consiglio e a sua moglie. L’attenzione de Il Tempo (in primis) e de il Giornale (in ribattuta) si concentra sull’età dei soggetti che hanno stipulato il contratto di mutuo con la banca. Mario Draghi, infatti, ha 73 anni come la sua consorte.
Il mutuo è stato sottoscritto lo scorso 22 luglio (quando l’attuale Presidente del Consiglio era ancora ben lontano da Palazzo Chigi e aveva 72 anni, così come la moglie) con la banca Passadore, un istituto fondato a Genova nel 1888 e che ha anche una sede a Roma. Proprio in Piazza di Monte Citorio.
Si fa riferimento al presunto trattamento speciale riservato al mutuo Mario Draghi, soprattutto per via dell’età. Certo, è vero che le banche difficilmente fanno aprire linee di finanziamento (soprattutto per importi così elevati) alle persone sopra i 60/65 anni, ma nell’atto notarile che lo stesso il Tempo cita, c’è un passaggio fondamentale che dovrebbe smontare sul nascere qualsiasi tipo di polemica: «La parte finanziata si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate».
Gli eredi e il populismo de Il Tempo
Qualora, dunque, per cause di forza maggiore (e il Presidente del Consiglio è invitato a fare tutti i gesti apotropaici del caso) i coniugi non riuscissero a onorare il “debito“, sarà onere degli eredi procedere con il pagamento delle rate mancanti (altrimenti, come accade per tutti, ci sarà il pignoramento della villa). E, ovviamente, prima di concedere questo mutuo, l’istituto bancario ha sicuramente provveduto a un’analisi approfondita dello stato patrimoniale della famiglia Draghi (come accade per tutti i cittadini italiani). Insomma, tanto rumore per nulla.
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