sabato 23 maggio 2020

PREFICHE ( da MUSIC@, Anno VI, n.29 Luglio-agosto 2012, di Pietro Aquafredda)


                                    PREFICHE*


Ora basta cantare e ricantare sciagure, perché così facendo, forse un pò di sfiga ce la tiriamo. O no?
La storia non nuova, oggi sembra diventare troppo frequente per essere passata sotto silenzio.

 Ci ritorna in mente un episodio tragico di molti anni fa: l'uccisione del giudice Falcone e della sua scorta, a seguito della quale, un gruppo di  aitanti giovani compositori si associò per scrivere a più mani un Requiem per le vittime della mafia, e se la memoria non ci inganna il testo lo scrisse  lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo.

Il Requiem fu eseguito nella Cattedrale di Palermo nel 1993, ad un anno esatto dal tragico evento, 'a favore di telecamere' Rai che poi  lo trasmisero.

 Richiesti di spiegare l'operazione, i compositori dichiararono, con la faccia tosta che contraddistingueva alcuni, o forse la gran parte, che le menti più nobili del paese - le loro, naturalmente - avevano capito che occorreva impegnarsi pubblicamente nella lotta contro la mafia; il disimpegno dei loro padri era da  biasimarsi e da non seguire.

Dall'alto dei suoi anni ai giovanotti rispose l'amatissimo Goffredo Petrassi, ricordando l'impegno civile di tanti musicisti delle passate generazioni, consigliando a quegli sbarbatelli , che oggi lo facevano anche per la televisione ( e per i diritti d'autore), che avrebbero fatto meglio a tacere. Giusta osservazione.

Il caso sembra  ora ripetersi in riferimento all'Aquila ed la tragico terremoto che l'ha distrutta tre anni fa.
Ogni anno c'è qualche compositore - troppi già - che scrive un nuovo pezzo per l'anniversario - 6 aprile - naturalmente per farselo eseguire, e per giovarsi nel contempo del clamore che il tragico terremoto suscita ancora. 

Noi che siamo ammalati cronici di benevolenza verso il genere umano, osiamo sperare che il compositore di turno lo faccia anche per una briciola di autentica ispirazione e condivisione della tragedia.  Ma quando è troppo è troppo!

Quest'anno ben tre nuove composizioni. Due all'Aquila ed una terza lontano, a Martina Franca, la prossima estate.

Ne sono autori  compositori aquilani e non, e drammaturghi - estensori dei testi -  cantori di sciagure; alcuni addirittura specializzati in disastri, visto che nei loro cataloghi di 'prefiche' colte, c'è già una ricca serie di fatti drammatici, cui si aggiunge ora, speriamo ultimo, il terremoto aquilano.

Il caso del brano scritto per Martina Franca è più enigmatico, perché la 'prefica' impegnata, finora ha quasi sempre  voluto scherzare e giocare... ma forse con la maturità, è diventato di umor nero. Sta a vedere che a furia di cantarle e ricantarle le sciagure, dagli oggi e dagli domani, un pò di sfiga riescono anche a tirarcela? ( P.A.)






















* prefica. Nell’antica Roma, donna pagata per far parte di cortei funebri e intonare canti di elogio del defunto, accompagnati da grida di dolore, pianti, gesti di disperazione.                                                                     

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