giovedì 14 maggio 2020

Alla deputata Sara Cunial, ex Cinquestelle, il coronavirus ha toccato il cervello

Stiamo cercando di capire se l'epiteto di "virus" fosse rivolto al premier, cosa che sarebbe certo sconveniente ma non un reato, o fosse indirizzato al Capo dello Stato. In quel caso la deputata Cunial dovrebbe scusarsi e si troverebbe nel caso del reato di vilipendio al Capo dello Stato». 

Così alla Camera il presidente di turno Fabio Rampelli è intervenuto sulle parole della deputata Sara Cunial, ex M5s e ora appartenente al gruppo Misto. 

Nel suo intervento durante le dichiarazioni di voto al dl lockdown, Cunial ha affermato: «Mentre voi stracciate il codice di Norimberga con Tso, multe e deportazioni, riconoscimenti facciali e intimidazioni, avallate dallo scientismo dogmatico protetto dal nostro pluripresidente della Repubblica, che è la vera epidemia culturale di questo Paese, noi fuori, con i cittadini moltiplicheremo i fuochi di resistenza in modo tale che vi sia impossibile reprimerci tutti», ribadendo la propria tesi sulla natura del coronavirus. 

Il nome di Cunial nelle ultime settimane è stato ripreso dalle cronache per la multa ricevuta durante la «fase 1» del lockdown, mentre si dirigeva al mare ad Ostia. 

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