Stiamo cercando di capire se l'epiteto di "virus" fosse rivolto al premier, cosa che sarebbe certo sconveniente ma non un reato, o fosse indirizzato al Capo dello Stato. In quel caso la deputata Cunial dovrebbe scusarsi e si troverebbe nel caso del reato di vilipendio al Capo dello Stato».
Così alla Camera il presidente di turno Fabio Rampelli è intervenuto sulle parole della deputata Sara Cunial, ex M5s e ora appartenente al gruppo Misto.
Nel suo intervento durante le dichiarazioni di voto al dl lockdown, Cunial ha affermato: «Mentre voi stracciate il codice di Norimberga con Tso, multe e deportazioni, riconoscimenti facciali e intimidazioni, avallate dallo scientismo dogmatico protetto dal nostro pluripresidente della Repubblica, che è la vera epidemia culturale di questo Paese, noi fuori, con i cittadini moltiplicheremo i fuochi di resistenza in modo tale che vi sia impossibile reprimerci tutti», ribadendo la propria tesi sulla natura del coronavirus.
Il nome di Cunial nelle ultime settimane è stato ripreso dalle cronache per la multa ricevuta durante la «fase 1» del lockdown, mentre si dirigeva al mare ad Ostia.
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