Ogni giorno sentiamo parlare di miliardi di Euro che piovono e starebbero per piovere sull'Italia, dai decreti governativi (sui quali Calenda nutre seri dubbi, mancando molti decreti attuativi) alle misure annunciate in Europa. Una pioggia a catinelle che adesso temiamo di non riuscire a raccogliere per servircene dove veramente c'è bisogno.
E non si tratta di un timore fuori luogo e sproporzionato. Sappiamo - il passato ce lo insegna - che i fondi europei che ogni anno ci spettano noi non siamo mai riusciti a spenderli tutti, per la burocrazia, per la litigiosità e gli opposti interessi di chi governa - non dei cittadini che non vengono neanche interpellati - e per la scarsa competenza della classe dirigente.
Ora il problema può diventare drammatico. Avremmo tanti soldi da spendere in un paese che ne ha sacrosanto bisogno, perchè fa acqua da moltissime parti: dissesto idrogeologico, mancanza di infrastrutture, edilizia vecchia a fuori norma di sicurezza; edilizia scolastica, sistema sanitario, ricerca scientifica agli ultimi posti nella classifica mondiale, burocrazia ai massimi storici... e non riusciamo ancora a metterci d'accodo su un piano nazionale pluriennale che assicuri lavoro e attiri investimenti anche privati, dopo quelli pubblici.
Il paese non cambierà mai, anche dopo questa pioggia di miliardi di euro, mai visti tutti nello stesso tempo, se non riusciamo a cacciare gli incapaci, i ladri, i politicanti (che sono purtroppo la gran parte di quelli che vivono di politica!) per far entrare solo onesti ma soprattutto capaci e competenti. Questa è la vera rivoluzione, quella che il Paese si attende, senza la quale un nuovo boom, come quello del secondo dopoguerra, è impossibile attendersi.
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