Il
6 ottobre 2020, a Milano,nella Sala Verdi del Conservatorio
cittadino, per iniziativa della Società del Quartetto di Milano,
verranno eseguiti dall'ensemble 'Sentieri Selvaggi', diretto da Carlo
Boccadoro, nove brani, affidati ad altrettanti compositori, e
componenti il Canto della Rinascita: sorta di meditazione
corale sull'emergenza Covid-19.
Dei
nove compositori chiamati dalla Società del Quartetto, quattro sono
come fratelli avendo lavorato assieme, anche al Requiem
per le vittime della mafia
del 1993, e cioè:
Paolo
Arcà, Marco
Betta,
Matteo D'Amico, Carlo Galante cui
si aggiungono in questa nuova impresa a più mani:
Carlo
Boccadoro, Silvia
Colasanti, Michele
Dall’Ongaro, Ivan
Fedele
e Fabio
Vacchi. I nove compositori sono divisi in parti quasi uguali fra le edizioni Suvini Zerboni e Ricordi.
“Un’esperienza
che è anche un modo per elaborare, attraverso l’arte, un trauma
collettivo e per affacciarsi al futuro. Un canto alla vita, uno
sguardo al futuro dopo tanti mesi di buio – ha spiegato Ilaria
Borletti Buitoni,
presidente della Società
del Quartetto.
Il 27 marzo 1993 (quasi un anno dalla strage di Capaci: 27 maggio 1992) nella Cattedrale di Palermo, nel corso di una
celebrazione liturgica in memoria delle vittime della mafia,
officiata dall'allora arcivescovo card. Pappalanrdo, vene eseguito
il Requiem
per le vittime della mafia
scritto da sette compositori, su testi del poeta siciliano Giovanni
Consolo: Paolo
Arcà, Marco Betta, Matteo D'Amico,
Carlo
Galante,
e poi
Lorenzo
Ferrero, Giovanni Sollima, Marco Tutino.
Allora
l'idea fu di Marco tutino – se ricordiamo bene - ora è di Paolo
Arcà, direttore artistico del Quartetto
milanese.
A
proposito di quel Requiem, patrocinato dal Conservatorio di musica di Palermo, che mobilitò anche la tv, sorsero vivaci polemiche. Intervenne
anche Goffredo Petrassi, per correggere i giovani compositori che
avevano in coro dichiarato che 'era ora che i musicisti si
impegnassero nella società, diversamente dai loro padri'. Petrassi,
senza peli sulla lingua, disse ai giovani compositori che anche lui e
molti altri, potevano vantare lo stesso impegno civile, e forse anche
maggiore in tempi altrettanto difficili, senza però il favore della
tv.
Anche
nel caso del prossimo appuntamento milanese della Società
del Quartetto,
immaginiamo si mobiliterà la televisione, in considerazione che i
musicisti coinvolti sono fra i più noti italiani nel mondo ed anche
legati fra di loro, per la maggior parte dal medesimo impegno civile,
quasi fratelli.
Stiamo
inutilmente scacciando via il cattivo pensiero che l'iniziativa del
Quartetto
somigli a quella di un compositore 'leggero' ma sulla cresta
dell'onda – lo ha invitato perfino Michelle Obama alla Casa bianca
– che di nome fa Gabriele Ciampi, e che ha appena pubblicato un
'singolo' che anticipa il suo prossimo disco e che ha intitolato
She
Walks in Beaurty, da
Byron, la cui presentazione echeggia sia quella del Canto
della rinascita che
quella del lontanissimo Requiem
per le vittime della mafia .
“Non
dobbiamo dimenticare ciò che stiamo vivendo, ma guardando anche a un
nuovo inizio. Nelle parole di Byron, dedicate a una donna misteriosa
che emerge dalla notte grazie alla luce che emana, "c'è un
forte senso di speranza"
-
ha
dichiarato Gabriele Ciampi.
Si tratta di autori tutti accomunati da una scrittura di forte presa comunicativa ed emotiva.
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