venerdì 22 maggio 2020

Da MIlano a Los Angeles, la musica 'impegnata' a favore della 'ripartenza'. Come fu impegnata allo stesso modo, nel 1993, con il 'Requiem per le vittime della mafia', a Palermo


Il 6 ottobre 2020, a Milano,nella Sala Verdi del Conservatorio cittadino, per iniziativa della Società del Quartetto di Milano, verranno eseguiti dall'ensemble 'Sentieri Selvaggi', diretto da Carlo Boccadoro, nove brani, affidati ad altrettanti compositori, e componenti il Canto della Rinascita: sorta di meditazione corale sull'emergenza Covid-19.
Dei nove compositori chiamati dalla Società del Quartetto, quattro sono come fratelli avendo lavorato assieme, anche al Requiem per le vittime della mafia del 1993, e cioè: Paolo Arcà, Marco Betta,  Matteo D'Amico, Carlo Galante cui si aggiungono in questa nuova impresa a più mani: Carlo Boccadoro, Silvia Colasanti, Michele Dall’Ongaro, Ivan Fedele e Fabio Vacchi. I nove compositori  sono divisi in parti quasi uguali fra le edizioni Suvini Zerboni e Ricordi.
Un’esperienza che è anche un modo per elaborare, attraverso l’arte, un trauma collettivo e per affacciarsi al futuro. Un canto alla vita, uno sguardo al futuro dopo tanti mesi di buio – ha spiegato  Ilaria Borletti Buitoni, presidente della Società del Quartetto.


Il 27 marzo 1993 (quasi un anno dalla strage di Capaci: 27 maggio 1992) nella Cattedrale di Palermo, nel corso di una celebrazione liturgica in memoria delle vittime della mafia, officiata dall'allora arcivescovo card. Pappalanrdo, vene eseguito il Requiem per le vittime della mafia scritto da sette compositori, su testi del poeta siciliano Giovanni Consolo: Paolo Arcà, Marco Betta, Matteo D'Amico, Carlo Galante, e poi Lorenzo Ferrero, Giovanni Sollima, Marco Tutino.


Allora l'idea fu di Marco tutino – se ricordiamo bene - ora è di Paolo Arcà, direttore artistico del Quartetto milanese.


A proposito di quel Requiem, patrocinato dal Conservatorio di musica di Palermo, che mobilitò anche la tv, sorsero vivaci polemiche. Intervenne anche Goffredo Petrassi, per correggere i giovani compositori che avevano in coro dichiarato che 'era ora che i musicisti si impegnassero nella società, diversamente dai loro padri'. Petrassi, senza peli sulla lingua, disse ai giovani compositori che anche lui e molti altri, potevano vantare lo stesso impegno civile, e forse anche maggiore in tempi altrettanto difficili, senza però il favore della tv.


Anche nel caso del prossimo appuntamento milanese della Società del Quartetto, immaginiamo si mobiliterà la televisione, in considerazione che i musicisti coinvolti sono fra i più noti italiani nel mondo ed anche legati fra di loro, per la maggior parte dal medesimo impegno civile, quasi fratelli.




Stiamo inutilmente scacciando via il cattivo pensiero che l'iniziativa del Quartetto somigli a quella di un compositore 'leggero' ma sulla cresta dell'onda – lo ha invitato perfino Michelle Obama alla Casa bianca – che di nome fa Gabriele Ciampi, e che ha appena pubblicato un 'singolo' che anticipa il suo prossimo disco e che ha intitolato She Walks in Beaurty, da Byron, la cui presentazione echeggia sia quella del Canto della rinascita che quella del lontanissimo Requiem per le vittime della mafia .
Non dobbiamo dimenticare ciò che stiamo vivendo, ma guardando anche a un nuovo inizio. Nelle parole di Byron, dedicate a una donna misteriosa che emerge dalla notte grazie alla luce che emana, "c'è un forte senso di speranza" - ha dichiarato Gabriele Ciampi.


Si tratta di autori tutti accomunati da una scrittura di forte presa comunicativa ed emotiva.




Nessun commento:

Posta un commento