Meglio arrivare con un'ora di anticipo, perché gli spettatori potranno entrare a piccoli gruppi, scaglionati, ognuno secondo l'orario di ingresso segnato sul biglietto che va obbligatoriamente acquistato in prevendita. A ciascuno verrà misurata la temperatura, fatta la sanificazione delle mani, e dunque offerti guanti e mascherina che dovranno essere indossati. Procedura simile per gli artisti, i 62 professori d'orchestra sul palco, che saranno disposti a debita distanza, e potranno levarsi la mascherina solo al momento dell'esecuzione.
Eccolo qui il primo grande concerto dell'era post-isolamento da Covid-19: sarà a Ravenna il 21 giugno, giorno della festa della musica, all'aperto, alla Rocca Brancaleone, per l'inaugurazione del Ravenna Festival e a condurlo ( non è meglio ' a dirigerlo'? ndr) sarà Riccardo Muti, sul podio dell'orchestra Cherubini da lui fondata e la voce solista del soprano Rosa Feola.
Un evento in tutti i sensi, a cui guardano anche dall'estero. Perché se il decreto Rilancio permette l'apertura dei teatri e sale da concerto dal 15 giugno, questa apertura del Ravenna Festival, col suo valore artistico e la presenza del Maestro Muti, battezza la prima, grande, occasione musicale pubblica dopo il silenzio dei mesi passati, il primo, vero esperimento di spettacolo dopo la pandemia e, nel paese, l'Italia, tra i più colpiti dal virus.
Un test, dunque, un esame per le norme di sicurezza sanitaria in una dimensione comunitaria di spettacolo che, inevitabilmente, si carica di tutta la portata simbolica dello slancio e della voglia di ripartenza, e vedrà, oltre alla vicinanza del Presidente della Repubblica, la presenza del ministro Franceschini e la copertura tv della Rai
Il concerto inaugurale coincide con la Festa europea della Musica. Muti per l'occasione dirigerà un programma quasi interamente mozartiano, ad eccezione della pagina che apre il concerto, la Rêverie di Skrjabin, seguito dalla Messa in do minore KV 427, (il mottetto Exultate, jubilate e l'Et incarnatus est della Messa saranno affidate al soprano Rosa Feola) e la Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551, Jupiter.
Complesso il protocollo che per la prima volta verrà messo in pratica per la serata e per quelle successive del Ravenna Festival. "I 300 spettatori ammessi devono arrivare già muniti di biglietti, acquistati on line - spiega Antonio De Rosa, sovrintendente del Ravenna Festival -
All'ingresso il nostro personale controllerà la temperatura corporea di ciascun spettatore a cui, dopo la sanificazione delle mani, verrà fornita mascherina e guanti. Abbiamo fatto un ordine che ci assicura di poterle distribuire a tutti.
A quel punto ciascun spettatore verrà accompagnato al proprio posto che rispetta il distanziamento di un metro dai vicini. Noi forniremo anche una piccola bottiglia di acqua per ciascuno perché per ovvi motivi abbiamo abolito gli intervalli. Permesso solo l'accesso alle toilette che saranno sanificate dopo ogni utilizzo". Regolamentata anche l'uscita, dove gli spettatori dovranno attendere di essere accompagnati, sempre a piccoli gruppi. "Chiediamo un po' di pazienza al pubblico, d'altra parte questa pandemia ha cambiato la percezione del tempo".
Anche la scena avrà il suo rigido protocollo: i musicisti accedono con la mascherina fino al proprio leggio, poi possono levarla. "Noi abbiamo scelto una sicurezza in più: facciamo indagini sierologiche ogni venti giorni. La prima l'abbiamo già fatta e possiamo dire di essere Covid free", ha spiegato De Rosa, ma, a discrezione del medico aziendale, potranno essere posti dei pannelli in plexiglass di separazione per gli strumenti a fiato. "Vero è che da uno studio che hanno fatto i Wiener Philharmoniker è emerso che l'unico strumento a fiato che ha proiezione di aerosol alla destra dell'esecutore è il flauto traverso, ma a una distanza di 65 centimetri, mentre la disposizione che noi avremo tra gli strumentisti è di un metro".
Cambierà qualcosa nella resa del suono a causa del distanziamento? "Secondo i nostri calcoli no, e poi l'acustica della Rocca è eccellente. Ma sarà il Maestro Muti a confermarlo durate le prove. Quello che posso dire è che siamo in costante contatto con altri teatri anche stranieri, ci scambiamo prove e informazioni, perché tutti vogliamo riprendere, ma in piena sicurezza per i lavoratori, gli artisti e il pubblico. Una priorità anche se comporta un aumento dei costi".
Il concerto del 21 apre la 31esima edizione di Ravenna Festival, ideato e diretto fino alla scorsa edizione da Cristina Mazzavillani Muti: un'edizione straordinaria che proseguirà fino al 30 luglio con circa quaranta serate di musica, di teatro e danza.
"Abbiamo confermato buona parte del programma pensato nei mesi pre-Covid-19, a parte la rinuncia di artisti dalla Spagna o dagli Usa a cui è vietato viaggiare. Per il pubblico che non riuscirà a trovare i biglietti abbiamo previsto una web tv che permetterà di seguire gli spettacoli in streaming".
Non casuale la scelta del luogo, la Rocca Brancaleone, la fortezza del XV secolo dove nel 1990, sempre Riccardo Muti diresse il concerto inaugurale della prima edizione del Ravenna Festival. "La cultura ha pagato il prezzo più alto di questo prolungato silenzio dei mesi scorsi - conclude De Rosa - specie i giovani artisti, ecco perché abbiamo voluto da subito impegnarci per ricominciare, un po' come ha fatto la Ferrari quando presentò al governo un piano per tenere l'industria aperta. E riaprire con le note di Mozart, la Jupiter scelta da Muti è un segno importante perché il compositore usciva da un periodo fra i più bui della sua vita, con una sinfonia di grandiosa luminosità".
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