Un sito da 8 milioni di euro e migliaia di informazioni utilissime. Si chiama ncov19.live e a crearlo è stato un 17enne americano, residente nello Stato di Washington. Avi Schiffmann si è rifiutato di venderlo perché non vuole "approfittare dell'emergenza sanitaria". Chissà cosa gli riserverà il futuro. Ma di certo il presente dice che i suoi 30 milioni di visitatori al giorno, 700milioni in totale, tra cui noi, hanno trovato in quel sito una fonte ordinata di dati sul coronavirus. Dove ha colpito di più? Quale Paese ha avuto più morti? Per questo Schffmann è stato premiato come persona dell'anno 2020 dal 24° Annual Webby Awards. "Dal suo lancio il 29 dicembre 2019 - si legge nella presentazione - il sito di monitoraggio di Avi Schiffmann è stato uno strumento necessario che ha lanciato l'allarme sul nuovo coronavirus e sulla sua diffusione, in particolare richiamando l'attenzione sulla sua gravità molto prima di molti funzionari globali".
Nella Babele informativa, il sito mette in risalto alcuni punti fermi. Nel mondo ad oggi contiamo 5 milioni di contagi totali, I casi critici ruotano attorno alle 45mila unità e i morti sono 325.125. A colpire però è il dato sugli attualmente positivi: per il mondo girano qualcosa come 2,7 milioni di persone attive, di cui 1,9 ricoverate in ospedale e gli altri - si presume - costretti a casa dalle varie misure di isolamento domiciliare. La classifica vede in testa gli Stati Uniti, con 1,5 milioni di infetti e 17mila persone in terapia intensiva o sub-intensiva. I ricoverati americani (anche non gravi) sono in totale 361mila, il doppio della Spagna che occupa la terza posizione di questa funerea lista (278mila casi). Al secondo posto, come ormai i media vanno raccontando da giorni, c'è la Russia.
Dopo aver aiutato l'Italia inviando squadre militari per disingettare le Rsa, ora Putin deve fare i conti con un tasso di crescrita dei contagi del 2,82%. L'ultimo dato parla di 8mila positivi in più rispetto al giorno precedente, con però solo 2.300 situazioni critiche e appena 2.972 decessi. A seguire ci sono il Brasile di Bolsonaro, il Regno Unito del prima scettico e poi ricoverato Boris Johnson, il Belpaese, la Francia e la Germania.
Da notare la cifra che può rendere orgogliosa Angela Merkel, visto che il suo Paese ha dovuto piangere "solo" 8mila persone contro le 32mila di Conte, le 35mila di Sua Maestà Elisabetta II, le 27mila del Re di Spagna e le 93mila di Donald Trump. Solo 12 infetti e nessun morto, invece, per Sua Santità papa Bergoglio.
Alcune osservazioni potrebbero essere fatte sul tasso di letalità del virus, che a giudicare dai dati sembra differire e non poco tra Stato e Stato. Per gli scienziati ad oggi non vi sono prove dell'esistenza di versioni più o meno aggressive del Sars-Cov-2, dunque è probabile che simili fluttuazione siano dovute a differenze nella registrazione dei positivi e, soprattutto nell'effettuazione dei tamponi. Vista l'alta percentuale di asintomatici, come rivelato dal "modello Vo'" in Veneto, la sintesi è questa: più si cerca il virus, più è facile trovarlo. E a quel punto il tasso di letalità sale o si abbassa in relazione alle strategie di tamponamento. Non è un caso se sono ormai pochi gli osservatori che tengono in considerazione quell'indicatore.
Più curioso, nel sito di Avi Schiffmann, è invece il "Survival Rate Calculator", uno strumento per calcolare il "tasso di sopravvivenza" e comprendere meglio i rischi dell'infezione. Basta inserire l'età, il sesso ed eventuali patologie come problemi cardiaci, diabete, ipertensione e cancro. ll sottoscritto "dovrebbe stare bene", mi spiega la piattaforma, avendo "una probabilità stimata dello 0,45% di morire di Covid-19 in caso di infezione". È ovviamente solo una stima e non una valutazione medica. Ma almeno dà un po' di sollievo al via della fase 2.
Nessun commento:
Posta un commento