«È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo, non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli. Abbiamo chiesto due cose, i domiciliari in Italia o in alternativa in ambasciata in Ungheria e entrambe ci sono state negate. Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi». Lo dice Roberto Salis, il padre della 39enne in carcere in Ungheria, all'uscita del ministero della Giustizia dopo gli incontri con i ministri degli Esteri e della Giustizia Antonio Tajani e Carlo Nordio.
Ilaria Salis, ipotesi domiciliari nell’ambasciata italiana. La Russa: «Io la difendo»
Ilaria Salis, le parole di Tajani
«Ho incontrato in maniera riservata il padre della signora Salis, accompagnato dal suo avvocato. È stato un incontro riservato e cordiale», ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un punto stampa alla Farnesina. «Quello che fa l'Italia è noto, non c'è nulla da aggiungere, continuiamo a impegnarci perché possa essere rispettata la normativa comunitaria per la tutela dei diritti dei detenuti, continuiamo in questa direzione», ha aggiunto.
Nessun commento:
Posta un commento