lunedì 5 febbraio 2024

Giorgia Meloni accetta le dimissioni di Sgarbi prima di riceverle, al solo annuncio. Nel frattempo si scrolla di dosso le sue responsabilità per tutti i casi degli indagati: 'elementi non oggettivi'.

 "Attendo di vedere Vittorio Sgarbi per accogliere le sue dimissioni". Lo ha detto Giorgia Meloni in un punto stampa durante la sua visita in Giappone. La premier ha detto di aver trovato "corretta, dopo il pronunciamento dell'Antistrust" la scelta di dimissioni annunciata dal sottosegretario alla Cultura. E a Sgarbi, che attraverso una lettera al Corriere della Sera, le ha chiesto di "farsi garante della integrità del governo quanto a possibili incompatibilità", Meloni ha così risposto: "Ho atteso di avere degli elementi oggettivi per cui mi auguro che Sgarbi, che ha potuto contare su un governo che attendeva degli elementi oggettivi, oggi non si aspetti che quello stesso governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi". 

   

Dal canto suo, lo stesso critico d'arte ha detto di essersi dimesso "ma i tempi delle dimissioni sono in due tempi. Per ora sono autosospeso, non ho deleghe attive". Intervenendo all'Aria che tira su La7, Sgarbi ha aggiunto: "Se il governo ritiene di chiedermi le dimissioni immediate, può chiedermelo e io le darò. Ma in questo momento per presentare il ricorso" contro la delibera dell'Antitrust, è necessaria "una procedura che richiede il suo tempo. Meloni non mi ha chiamato, ma se vuole chiamarmi mi chiami e io farò quello che mi dice", ha osservato. 

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