L'occasione delle dimissioni 'forzate' di Alexander Pereira dalla sovrintendenza del Teatro del Maggio Fiorentino, che lui ha motivato con ragioni 'personali' e 'di salute', e la sua successiva 'interdizione dall'occupare analogo incarico in Italia, decretata dal Tribunale di Firenze che lo sta indagando anche per un secondo reato molto più grave di quello delle spese addebitate al teatro ( ricordiamo sempre che si tratta di una cifra quasi irrisoria, 60.000,00 Euro circa), sarebbe potuta essere per Fuortes, l'occasione più propizia per uscire dalla Rai onorevolmente benché anzitempo, perchè il suo contratto scade esattamente fra un anno, aprile 2024.
Fuortes, da quello che si è saputo, non ha accettato, ed ha preferito restare incollato alla poltrona, traballante. Se è vero che l'altro ieri, incontrando la premier Meloni ha ottenuto solo il posticipo della sua defenestrazione, la resa dei conti, ad aprile, dopo l'approvazione del bilancio 2022.
La Rai della premier si sa già qual è. Al posto di Fuortes vuole metterci un suo fedelissimo, al quale affidare le 'pulizie pasquali', con leggero ritardo sul calendario 'liturgico', per ridisegnare la mappa del personale e delle attribuzioni, con il Tg Uno in vetta ad ogni ambizione.
E Fuortes, ora che il treno per Firenze (Teatro del Maggio) è passato senza che lui vi salisse, e che i treni per Napoli (Teatro San Carlo) e Milano(Teatro alla Scala), sui quali ha fatto sapere di voler, invece, salire, non passeranno nei prossimi mesi, che farà una volta uscito da Viale Mazzini?
Si dice che potrebbe essere alloggiato, in posizione non certo di vertice alla Corte dei Conti., dove sicuramente non arriverebbe facendo salti di gioia.
Pero, santo Fuortes, perchè pretendere di 'salire sempre più in alto' quando il proverbio l'avverte che è più facile che da quelle altezze si precipiti precipitevolissimevolmente'?
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