sabato 25 marzo 2023

Un'Aida italiana ( prodotta dal Teatro Petruzzelli) fu fatta al cospetto delle piramidi egiziane il 21 settembre 1987. Fra mille polemiche

 Siamo dinanzi alla celebre opera di Giuseppe Verdi, l'Aida, che la produzione del Teatro Petruzzelli nel 1986 riuscì a portare in scena nel suo palcoscenico naturale, ovvero la vallata di Gyza, nel Cairo.

In un'area di oltre 4000 mq le maestranze del teatro Petruzzelli lavorarono con la manodopera locale per allestire le scenografie di Tito Varisco, il palcoscenico, la vastissima platea, per organizzare il sistema di amplificazione e reclutare le numerosissime comparse e figuranti, che furono prese dall'esercito egiziano insieme alla cavalleria.

Al cospetto delle Piramidi di Cheope, Chefren e Mikerinos, il maestoso spettacolo “Aida alle Piramidi” fu messo in scena il 21 settembre 1987 con la maestria del regista cinematografico Mauro Bolognini e del grande direttore d'orchestra Carlo Franci che seppero coordinare un'operazione di vasta portata dall'altissimo valore culturale e internazionale, perfettamente integrata con l'ambiente naturale circostante.

L'atmosfera faraonica e i protagonisti Aida e Radames (interpretati dal soprano Ghena Dimitrova e dal tenore Giuseppe Giacomini), accompagnati dai loro “doppi” nei balletti di Jorge Donn e Luciana Savignano resero questa Aida uno spettacolo unico e leggendario, destinato a rimanere nella storia del Teatro pugliese e mondiale.


P.S.

Quella trasferta, di cui certamente Tajani non è a conoscenza - come fa se in un teatro non ci è mai entrato?- destò allora molte polemiche, non tanto per l'impresa, ' faraonica' , ma per ciò che di negativo ed 'offesa' quella rappresentazione recò al sito archeologico egizio.

Piano Time, che allora dirigevamo, diede conto, attraverso un ampio servizio fotografico, della mancanza di rispetto verso il sito archeologico che le maestranze italiane ed egizie misero in atto, nell'installazione delle strutture per la rappresentazione. Molte di quelle strutture furono fissate con bulloni sulle rovine, recando danni.

Ora quello scempio potrebbe ripetersi, ma uno scempio si è già verificato: Tajani vuole fare una sorta di regalo al governo del dittatore egiziano che, in tutta risposta, non consegna ancora all'Italia i torturatori di Giulio Regeni.

Ma il nostro ministro degli Esteri dove vive? ( P.A.)

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