martedì 21 marzo 2023

Ancora oggi una disabile deve ricorrere al tribunale per farsi riconoscere i suoi diritti di accesso e visibilità nei luoghi di spettacolo

 Se serve ricordare che questa battaglia civile, tante volte intrapresa, non ha dato ancora risultati concreti e generalizzati, vogliamo raccontarvi che anche noi, molti anni fa - prima metà degli anni Novanta -  l'abbiamo sostenuta, evidentemente con scarsi risultati se una disabile ha dovuto far causa all'Arena di Verona e, solo in appello, è stata risarcita, dopo che nel giudizio di primo grado  il giudice veronese l'aveva condannata. Quale che fossero le motivazioni, è evidente che quel giudice aveva poca coscienza dei diritti civili di tutti da difendere.

 A metà degli anni Novanta, noi dirigevamo una rivista di musica, Applausi, allora riuscimmo a convincere  Gianfranco Funari a sostenere la causa  della necessità di abbattere le barriere architettoniche in tutti  i luoghi di spettacolo.

 Funari si mostro convinto e, generosamente,  si collegò nel corso  della sua famosissima e seguitissima trasmissione, con la redazione udinese ed affrontò con noi il tema sacrosanto del diritto dei disabili ad accedere ai luoghi di spettacolo.

 Da allora molti luoghi di spettacolo si sono adeguati, ma non tutti, se il tribunale veronese ha dato ancora torto alla disabile, e solo in appello quel suo diritto  le stato riconosciuto.

 La disabile era andata ad un concerto in  Arena, dove la partecipazione del pubblico giovanile le aveva reso impossibile  godere del concerto, togliendole quasi del tutto la visibilità.

Noi vorremmo che questo non si verifichi più nel nostro paese; anche se temiamo che, di fatto, l'attuale classe politica al potere, sia poco sensibile al tema dei diritti civili, di tutti i diritti, estesi a tutti.

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