sabato 1 febbraio 2020

Il Campidoglio non conosce neanche la storia di Roma

Non ci sono soldi e non c’è un comitato organizzatore, ma per i 150 anni di Roma Capitale. Virginia Raggi si è affrettata ad aprire le celebrazioni. Così tanto da farle iniziare un anno prima: il prossimo 3 febbraio in un giorno in cui, 150 anni fa, Roma non era affatto Capitale d’Italia. Il 3 febbraio 1870, infatti, “Roma era ancora nelle mani del Papa!. A sottolinearlo è il Comitato Roma 150 che prende le distanze dal concerto-evento (come lo vorrebbe il sindaco) fissato per il prossimo lunedì, 3 febbraio, appunto, al Teatro dell’Opera.

La “clamorosa svista” del Comune su Roma Capitale

Clamorosa svista per la data commemorativa da parte di Comune di Roma e Teatro dell’Opera”, commenta il Comitato Roma 150, chiarendo di non avere nulla a che fare con l’organizzazione della manifestazione. “Il Comitato Roma 150 è completamente estraneo all’organizzazione del Concerto. Concerto – spiega in una nota – organizzato dal Comune di Roma in collaborazione del Ministero della Difesa. Con la presenza del Capo dello Stato ed in diretta tv”. Il Comitato spiega, quindi, di non poter non “rimarcare l’irritualità della scelta, forse dettata da eccessiva fretta, per la data del 3 febbraio 2020. È ben noto, infatti, che la “storica” data della proclamazione di Roma Capitale avvenne con legge n. 33 del 3 febbraio del 1871 e NON nel 1870“.


ERRATA CORRIGE dal Campidoglio

Il prossimo 3 febbraio - spiegano in Campidoglio - si entra nel 150esimo anniversario, poi i festeggiamenti andranno avanti per 12 mesi». Una spiegazione che serve anche a spazzare via le polemiche di chi, nei giorni scorsi, ha parlato di una «svista», come se fossero state anticipate di un anno le celebrazioni. Il tema semmai è un altro: una ricorrenza così rilevante nella storia del Paese resta ancora oggi a corto di fondi e senza un comitato organizzatore. Il Campidoglio spera in un adeguato rinforzo del budget striminzito stanziato a dicembre, con la manovra finanziaria approvata dal Parlamento: appena 500mila euro, un terzo di quanto ipotizzato all'inizio. Soldi che saranno smistati dal Ministero delle Attività culturali alle associazioni che si faranno avanti.

Nessun commento:

Posta un commento