sabato 23 luglio 2022

Teatro dell'Opera di Roma. Grosse novità: si programma con anni di anticipo, non più all'ultimo momento

Il triunvirato cui sono affidate le sorti a Piazza Beniamino Gigli, del Teatro Costanzi, è solido ed efficiente: Giambrone sovrintendente, Mariotti direttore musicale e Vlad jr.,direttore artistico (in comproprietà con altre due società, tanto è prezioso: Ravello Festival e Lirica Marche). Il quale ha appena cooptato un nuovo direttore del coro, al posto di Gabbiani. Quel Ciro Visco che era andato via da Santa Cecilia perchè voleva fare nuove esperienze, era finito poi nella Palermo di Giambrone che a Santa Cecilia aveva mandato il suo di direttore di coro. E, tanto per fare esperienze lontano da Roma, è tornato nella Capitale,  ma all'altra società musicale, all'Opera.

Ma la cosa più interessante che si è letta in occasione della presentazione della stagione lirica 2022-23, è che in Teatro tira aria nuova. Cioè?

 D'ora in avanti,  ha scritto sul Corriere Valerio Cappelli, il quale quando si tratta della società del suo amico Alessio Vlad, non bada a spese,  nessun artista di caratura internazionale potrà più dire che non viene a Roma, perché nel Teatro della capitale si programma sempre all'ultimo minuto, mentre i loro impegni li programmano con tre o quattro anni di anticipo. A Roma il nuovo triumvirato programma per tempo. Infatti, a margine della presentazione della stagione che sta per cominciare ( il 27 novembre) ha annunciato i titoli inaugurali delle prossime tre stagioni, affidate naturalmente a Mariotti direttore e per le quali il teatro ha già ingaggiato registi di gran nome. E i cantanti?

 Perchè Cappelli non la racconta giusta? Innanzitutto perchè per mettere a tacere gli artisti che si lamentano, l'Opera di Roma dovrebbe pensare non solo alle inaugurazioni le cui decisioni ci sembra le abbia assunte il direttore musicale, se capiamo bene, ma ai cartelloni completi per i quali invitare gli artisti.

 Il problema, poi, che Cappelli  attribuisce al solo teatro della Capitale è molto più generale e investe la gran parte dei nostro teatri lirici maggiori, nei quali non si programma con lo stesso anticipo che sappiamo dei teatri del mondo.

 Infine, diciamola tutta, ci sono molti artisti che dicono di avere impegni fino al 3000 e nessun buco libero, e poi quando hanno interessi personali da perseguire, un buco lo trovano anche all'ultimo minuto.

 In questa tecnica si è distinta la 'divina'  Bartoli ( Cecilia, non  Anastasia, la  figlia cantante della Gasdia) , che ora lavora sempre più spesso con un direttore, Capuano (che noi già diciotto anni fa, 2004, invitammo nel nostro festival a Città di Castello) e che, in occasione dell'uscita di un suo nuovo Cd, vediamo esibirsi per settimane in giro. Ma non aveva impegni fino al 3022 e nessun buco libero fino a quell'anno?

 Anche Lei, allora,  trova spesso qualche buco libero all'ultimo momento,  esattamente come  i nostri teatri  che programmano all'ultimo momento. Sempre.  

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