Oggi, al Senato, fra qualche ora, si consumerà l'uscita di fatto dei Cinquestelle di Conte - non di quelli di Di Maio che 'pensano(?) al futuro' - dalla maggioranza di Governo. E, a ruota, la crisi, in un momento che più drammatico non poteva immaginarsi.
Ma per una ragione che più impossibile da condividere non ve n' è.
Conte è alle strette, deve dimostrare di valere. 'Uno vale uno' come hanno sempre sostenuto i seguaci di Grillo; o deve tentare il tutto per tutto per non scomparire?
Due esegeti autorizzati del 'Travaglio' Cinquestelle, come Domenico De Masi e Antonello Caporale, hanno spiegato il vero motivo dell'uscita. Che non è certamente quello di porre dei problemi urgenti per il paese al Governo del quale fanno parte, ed ai quali Draghi anche in queste ultime ore sia a Conte che a sindacati e confindustria ha dichiarato di voler pensare per una soluzione concreta e a breve.
Attenzione, però, potrebbe delinearsi il seguente scenario, già ipotizzato da molti commentatori.
Dopo la fiducia non votata dai Cinquestelle di Conte al Senato, Draghi salirebbe al Colle per riferire a Mattarella, il quale, nel bel mezzo di una crisi drammatica sotto molti aspetti e dalla quale non se ne vede l'uscita a breve, rimanderà Draghi in Parlamento per vedere se esiste ancora la possibilità che il suo governo abbia la fiducia. Alla quale, si dice, concorrerebbero anche i Cinquestelle. E che quindi tornerebbero a recitare un nuovo canovaccio opposto a quello di qualche ora prima.
Perché questo? Perché, come va dicendo Conte, che fa fatica a non ridere di se stesso, non possono i Cinquestelle chiudere gli occhi di fronte ai gravi problemi dei cittadini italiani; o perché, secondo De Masi, solo uscendo dal governo potrebbero sperare di recuperare un 2% di voti dei tantissimi persi in questi anni; o, infine, stando a quel che dice Caporale, se non uscissero dal governo, alla vigilia di elezioni, nel giro di qualche mese scomparirebbero dal panorama politico italiano?
Noi, per non sapere nè leggere nè scrivere - come direbbero gli accorti osservatori della politica , ma non i politicanti, optiamo per le ipotesi De Masi-Caporale.
Sempre che, naturalmente, i calcoli speranzosi di Conte siano esatti. Perchè potrebbe anche accadere che dopo il disastro procurato al Paese con questa mossa elettorale, i cittadini italiani condannino i Cinquestelle ad uscire del tutto di scena, in men che non si pensi ed alla stessa velocità con cui entrarono nell'agone politico, all'insegna del 'Vaffa' grillino.
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