Markus Hinterhauser, attuale direttore del festival, il cui incarico si protrarrà fino all'edizione 2026 - è nato in Italia, in Liguria, a dispetto del cognome; sua madre era italiana - noi lo abbiamo incontrato tante volte negli anni passati.
Nasce pianista, ci ha raccontato, seguiva attentamente, in gioventù, la nostra rivista Piano Time e si è perfezionato all'Accademia Chigiana. A Salisburgo lavora ormai da moltissimi anni, dapprima incaricato di una sezione del festival (programma sinfonico e contemporaneo) ed ora responsabile dell'intera programmazione.
Ieri ha risposto ad alcune domande di Valerio Cappelli per il Corriere, e le sue risposte su temi di un certo interesse sono apparse sull'inserto domenicale del quotidiano, La lettura.
Innanzitutto ha detto che non è facoltativo nel continente della grande civiltà occidentale, chiedere agli artisti di condannare la guerra di Putin, come non hanno inteso fare Gergiev, Matsuev, Bashmet e per questo non sono presenti nel cartellone salisburghese. Con altrettanta chiarezza e determinazione si era pronunciato mesi fa anche Daniel Harding.
Attenti però a non condannare Puskin insieme a Putin. Putin va condannato non Puskin. Per questo è da impedire ogni tentativo di ostracizzare dalle nostre programmazioni opere russe, di autori russi.
Ha detto poi che cambiare interi passaggi delle opere del passato, o modificarne gli eventi attraverso regie inaccettabili, è assolutamente vietato. E' evidente che gli spettacoli risentono del momento in cui sono allestiti e per questo li vediamo sempre diversi, ma le opere non vanno toccate. Una revisione della storia, dell'arte della letteratura è impossibile. Anche perché dovrebbe essere aggiornata in ogni epoca. No, si possono aggiornare le visioni registiche, gli allestimenti ma non le opere che devono restare quelle che sono.
E infine, ci sarà, per la sezione 'prosa', una lunga lettura della Commedia di Dante, della durata di sette ore.
Ai fini pratici ha detto che a Salisburgo ci sono biglietti molto cari, ma ve ne sono altrettanti a prezzi normali, perchè la musica a salisburgo è per tutti.
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