'Il sangue e la parola' è il tentativo di condividere con il pubblico una commozione non verbalizzabile, un sentimento che a parole non si può esprimere, e che forse con la musica, con il canto si può in parte trasmettere''. Nicola Piovani spiega così il senso della cantata che eseguirà in prima assoluta venerdì 22 luglio in Piazza del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, delle massime cariche dello Stato e degli esponenti della società civile. Il maestro premio Oscar l' ha composta su testo di Paola Conti tratto liberamente dalle ''Eumenidi', dalla Costituzione italiana e dai lavori preparatori dell' assemblea costituente. Il tema comune è la volontà di fare in modo che la violenza lasci il posto al dialogo, la vendetta alla giustizia, la guerra alla pace. L' idea è nata una decina di anni fa dalla rilettura dell' Orestea di Eschilo. ''Mi ha molto colpito - racconta all' ANSA - la vicinanza di pensiero che c'era fra i discorsi di Atena nelle Eumenidi e i carteggi dei padri costituenti del dopoguerra, quei testi preparatori alla scrittura della nostra Costituzione repubblicana. Era emozionante per me scoprire come certi temi, certi valori siano stati proclamati venticinque secoli fa da Eschilo, in teatro. E mi impressiona pensare a quanti anni ci sono voluti perché quei principi trovassero in parte attuazione nella nostra civiltà''. Piovani sarà sul podio per dirigere l'orchestra e il Coro del Teatro dell' Opera di Roma, i due soprano Maria Agrestra e Maria Rita Combattelli e Andrea Pennacchi voce recitante. Il concerto, che sarà trasmesso in diretta da Rai3, è stato voluto dalla Corte Costituzionale e realizzato in collaborazione con la Rai e con il Teatro dell'Opera di Roma. (ANSA).
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