Bando alle facili ironie che Renzi fa di sovente sull'intelligenza di Toninelli, grillino inossidabile, non specificando se ha a che fare anche con quella 'artificiale'.
E lungi da noi l'idea lanciata da Draghi in uno degli ultimi suoi discorsi da premier, quando ha ipotizzato che dopo una prima stagione di successi dell'Italia in molti campi - coincidente con la prima fase del suo governo - una seconda è arrivata di segno opposto, quasi a cancellare tutti i successi della prima, ipotizzando, ironicamente, che manca solo che dall'Accademia svedese, non vengano a dirci che si sono sbagliati ad attribuire a Giorgio Parisi il Nobel per la Fisica, perchè quel Nobel, fra gli italiani, se lo è meritato un altro. Chi? Toninelli. Proprio lui, con buona pace di Matteo Renzi.
A questo punto, Draghi sembra essere stato facile profeta, anche perchè direttamente coinvolto nell'assegnazione del Nobel.
A Toninelli, per l'acutissima analisi che egli ha fatto di questa crisi, sintetizzata nella formula: "responsabile è Draghi che, dopo aver ottenuto la fiducia in Senato, è andato a rassegnare le sue dimissioni al Quirinale, rivelandosi perciò irresponsabile".
Nulla da obiettare alla sintesi ottenuta con il concorso di due discipline 'modernissime' dell'intelligenza artificiale e della realtà aumentata di cui Toninelli è maestro riconosciuto e che l'Accademia svedese ha incluso nelle discipline moderne riconosciute dal Premio Nobel.
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