Alla fine non abbiamo resistito e l'abbiamo letta, anche se ci eravamo detti e l'avevamo anche scritto che non l'avremmo fatto, e nulla ci avrebbe fatto cambiare idea.
Abbiamo così avuto la prova provata di quel che pensavamo prima di leggerla; ma se qualcuno la pensa diversamente ci faccia sapere, perchè può anche darsi che noi non riusciamo a comprendere il valore di certe confessioni o il loro stesso interesse.
E poi, considerando che alla base dell'intervista sta l'uscita di un nuovo cd, singolo o no poco importa, di Ramazzotti, che ci può essere di nuovo da confessare? Sulla copertina del settimanale del Corriere viene ritratto a cavallo e Veltroni, lo lascia andare nell'intervista a briglia sciolte: dica quel che vuole, e lui nulla ha seguito il consiglio senza dire nulla.
Eccetto un azzardo. Nel video che accompagna l'uscita del cd, ha impegnato sia la sua ex moglie - la penultima, perchè l'ultima, sposata nel 2014 è ex dal 2019 - cioè Michelle e la loro figlia Aurora. Una trovata pazzesca. Avevamo visto giusto.
E avremmo visto giusto, nel senso che non serviva leggerla, tanto non ne avremmo cavato nulla, se avessimo avuto notizia dell'intervista che Laura Rio, nostra ex vice capo nei dieci anni che abbiamo scritto per il Giornale, ha pubblicato sul settimanale Oggi, a Cristiano De André. Un uomo mai cresciuto, che vive ancora sotto l'ombrello protettivo di suo padre e della cui vita quel poco che sappiamo non è stato spesso edificante e degno, perciò, di essere conosciuto.
Noi, personalmente, lo conoscemmo ragazzo, molti anni fa, a Santa Teresa di Gallura, durante una vacanza estiva, perchè fummo vicini di casa di suo padre, ed anche di Cristiano che viveva in una casa attigua a quella nostra e di suo padre.
In quell'occasione conoscemmo anche Fabrizio De Andrè che ci concesse una bella intervista, ma non in occasione del nostro incontro. In quei giorni voleva riposare, facemmo solo una chiacchierata con lui; ma ci chiese di inviargli via fax le domande, cosa che noi facemmo appena tornati a Roma. Lui rispose con grande puntualità e sincerità ( scrisse a mano tutte le risposte e ce le inviò via fax), e l'intervista uscì sul settimanale Lo Specchio de La Stampa. Una intervista che meritava certamente. Lo diciamo ai nostri giovani colleghi che al primo richiamo di tromba corrono ad intervistare chiunque, senza chiedersi se ne valga la pena. Loro, naturalmente, ci mettono inutili e banalissime domande e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Per un'intervista occorrono due cose, forse tre: personaggio da intervistare interessante, domande altrettanto interessanti - bando a toni laudativi ed agiografici - e occasione valida per l'intervista.
In tante interviste, fatte alla stessa persona in tempi diversi, e senza che vi sia una vera ragione, si leggono le stesse cose, magari anche banali, e perciò inutili.
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