Mentre la tv, d'estate, rimanda vecchi film, alcuni inossidabili come 'Pretty Woman' e fiction viste e riviste, i giornali mettono in atto la loro di strategia estiva, che consiste, in assenza delle truppe in permesso, nell'affidare ad un paio di soldati in servizio intere paginate, con interviste a persone, od anche ritratti, che alla gran parte del mondo dei lettori interessano assai poco, salvo alcuni rarissimi casi, e per ragioni diverse da quelle per cui i giornali le pubblicano e che sovente suscitano reazioni opposte nei lettori. Perchè risvegliano istinti barricaderi anche in anziani che solitamente leggono i giornali dopo il pranzo, e dopo qualche bicchiere di vinello.
Ieri, ad esempio il Corriere, ha impegnato ben quattro pagine, con interviste od altro a Riccardo Chally, Vittorio Sgarbi, Alberto Barbera, e alla coppia Bernabei-Minoli, della serie 'grandi amori'.
Quanto a Chailly, per spiegarci che lui dai primi mesi di vita aveva deciso di fare il direttore, nonostante il padre lo avesse poi in tutti modi dissuaso; a Sgarbi per raccontarci, per l'ennesima volta, dopo tutti gli altri giornali, la 'sgarbata' delle scarpe da barca con cui si è presentato sul capo da tennis.
Impressioni, anzi reazioni forti, hanno suscitato le altre due paginate.
Innanzitutto Alberto Barbera, direttore da oltre un decennio della Mostra del Cinema di Venezia, il quale, alla vigilia della manifestazioni ha sparato a zero contro il cinema italiano. Ciccutto, presidente della Biennale, glielo ha lasciato fare? In Italia ci sono oggi molti soldi investiti nel cinema, ma si fanno film di 'senza qualità' - questo ha detto.
Di questo cinema spendaccione e cialtrone, Barbera presenta a Venezia ben cinque titoli - ottimi, si affretta a correggere se stesso, e comunque eccellenti. Ma allora? Se così è, era il caso, mentre si sta pe aprire la mostra, che il suo un direttore in pratica 'bocci' - perchè questo sembra - i cinque film italiani che assieme a quelli francesi e americani fanno la parte del leone dell'intera mostra, dove verranno proiettati anche tre ucraini ed altrettanti persiani?
Questo si deduce dai titoli, poi magari nel corso dell'intervista Barbera si spiega meglio. Comunque quel suo intervento è stato assolutamente fuori luogo, e Cicutto non può star zitto. Come non dovrebbero star zitti neppure i registi italiani trattati dal direttore letteralmente ' a pesci in faccia'.
Disappunto ha suscitato, almeno in noi, la pagina in cui Candida Morvillo racconta del grande amore che ha unito, e che unisce ancora, la coppia Bernabei-Minoli, intervistando i protagonisti, che vivono in un grande appartamento diviso in due, ma comunicanti. Ognuno fa la sua vita, si ritrovano molto spesso a cena, ma forse solo a cena insieme, per il resto della giornata e per gran parte della loro vita - così hanno raccontato - ognuno a casa sua, con i propri amori - come hanno ugualmente dichiarato. E, se si sono rimessi insieme - anche da separati in casa, lo devono alla loro unica figlia Giulia, 'aggiustamatrimoni', forte della sua esperienza del grosso amore con Salvo Nastasi che ha dato alla coppia Bernabei-Minoli, anche due nipotini.
Alla fine di questa ode all'ipocrisia - come è a noi parsa, delle serie ' non ti posso offender più' o ' danno buoni consigli perché non possono più dare cattivi esempi' - c'è anche una dichiarazione d'amore, finta anch'essa: ti risposerei. Senza che il lettore capisca, oltre se vera, chi l'ha detta a chi.
Ma perché non ci raccontate d'altro?
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