mercoledì 27 aprile 2022

Un anno fa i segnali di un possibile attacco russo in Ucraina. Ne scrive Francesco Battistini in un libro edito da Neri Pozza ( da Il Giornale, di Ignazio Riccio)

 Che i segnali di un possibile conflitto armato in Ucraina fossero evidenti già un anno fa, ormai è certo. Troppe coincidenze, neppure tanto velate, rendono evidenti le mosse del presidente della Russia Vladimir Putin in tempi non sospetti. L’inviato del Corriere della Sera Francesco Battistini ne parla in un libro, edito da Neri Pozza, dal titolo: Fronte Ucraina. Dentro la guerra che minaccia l'Europa. Il giornalista racconta come è stata organizzata l’invasione mesi prima dell’attacco sferrato il 24 febbraio 2022. In particolare, salta agli occhi l’invio di 3mila soldati ai confini dell’Ucraina una gelida mattina di febbraio 2021, ufficialmente lì per una esercitazione militare.

Ad accompagnare i parà, un dispiegamento di forze non armate ingiustificate per un semplice addestramento. L’allestimento di ospedali da campo, la deforestazione per la realizzazione di nuove strade e la sistemazione dei binari della vecchia ferrovia tra Russia e Ucraina avrebbero dovuto destare più di un sospetto. Tutto si è svolto alla luce del sole, ma senza creare allarme tra i Paesi della Nato. A distanza di dodici mesi esatti è cominciata l’invasione russa nei territori ucraini. Dal Cremlino, di fronte alle poche domande sui movimenti militari interni, la risposta è stata sempre la stessa: “Un legittimo e ordinario trasferimento di truppe all'interno delle nostre frontiere”.

Nell’ultimo anno, comunque, altri segnali lampanti dovevano far pensare a un imminente attacco in Ucraina da parte dell’esercito della Russia. Un testo scritto da Putin sui trent' anni d'indipendenza dell'Ucraina sembrava essere illuminante. Nel saggio, che dà l’idea di una vera e propria dichiarazione di guerra, il presidente disegna mappe militari e le sue parole appaiono subito gravi e pericolose, tanto che il libro era stato segnalato in tutte le ambasciate dell’Occidente. Eppure, nonostante le diverse avvisaglie si è lasciato correre, fino all’invasione Russa in Ucraina. Ad avere i maggiori sospetti sono stati gli americani anche perché tra Putin e il presidente Usa Joe Biden non corre buon sangue da sempre. Ma si è trattato, in ogni caso, di semplici scaramucce verbali che non hanno impedito l’esplosione del conflitto in terra ucraina.


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