mercoledì 20 aprile 2022

Si scrive Taralli si legge Baroni

 Lungi da noi  qualunque intento di denigrare un compositore che, a cominciare da Novara, non per caso da Novara, negli ultimi anni, sta godendo di un discreto successo. Parliamo di Marco Taralli, sposato a Corinne Baroni, direttrice del Teatro Coccia di Novara.  E Lei, certamente una brava amministratrice,  ha fatto il suo lungo apprendistato in molti teatri italiani,  festival e qualche agenzia, e che da  tempo, per decisione dell'amministrazione, a maggioranza leghista, del Comune di Novara, dirige il Coccia.

 Non è stata Corinne Baroni ad inventare Marco Taralli, che ha fatto studi seri in Conservatorio ( all'Aquila, dove noi insegnavamo) e che,  all'ombra prima e poi in compagnia di Sergio Rendine e di un direttore artistico come Vincenzo De Vivo, la cui carriera conosciamo  da sempre, s'è fatto largo nel mondo della composizione.  Con De Vivo ha ancora rapporti ( suo il libretto di una delle ultime imprese compositive di Taralli per il 'Coccia') mentre,  lui stesso l' ha dichiarato,  non sente più da anni Rendine che vive in un esilio volontario.

 Dunque Sia Baroni che Taralli hanno le carte in regola per fare i mestieri che fanno. E allora perchè ne scriviamo? Per la nostra insopprimibile volontà di combattere la mancanza di stile o l'ostentata volgarità. 

 Per essere chiari. Se si guardano quasi tutte le ultime realizzazioni operistiche di Taralli, si constaterà che sono frutto di commissioni che sua moglie gli ha fatto per il teatro che Lei dirige. Ne abbiamo segnalato una nei post precedenti - a proposito di scambi di favori fra  Taralli, per via di sua moglie, e Carrara - che ha visto insieme la Fondazione Jesi ( Carrara) e il Teatro Coccia ( Baroni - Taralli).

   Qualche esempio recente. La signora Baroni, nel 2016, ha commissionato al marito Taralli, per il Coccia La rivale; e poi nel 2020, assieme ad altri compositori  l'opera Alienati, libretto di De Vivo e Valanzuolo.

 Se si va, poi, a spulciare le vite professionali precedenti all'attuale della Baroni si constata che, nel 2007, quando Lei lavorava al Carlo Felice di Genova, nella direzione artistica, il teatro commissionò a Taralli Il vascello incantato e che quello stesso lavoro fu poi ripreso al Comunale di Bologna, nel 2014, quando la signora Taralli era assistente del Sovrintendente bolognese.

 Si potrebbe aggiungere, senza il timore di esser smentiti, che  Nur, presentato al Festival  della valle d'Itria nel 2011, gli sia stato richiesto da Alberto Triola del quale Corinne Baroni era stata assistente, negli anni scaligeri? E , forse, studiando bene le carte, verrebbe fuori anche altro.

 Nell'Accademia che la Baroni ha creato al Teatro Coccia ( Accademia 'AMO'; chi, Taralli?) Lei insegna 'management', e suo marito, 'composizione per il palcoscenico.

 E, infine, va da sè, che Marco Taralli insegni al Conservatorio Cantelli di Novara. E' il minimo per un compositore che risiede in città.

 Tutto questo semplicemente per dire che certo non è un peccato aiutare un congiunto, ma che lo si debba fare con la impertinente sfacciataggine  della signora Baroni, al di là di ogni pur minima decenza, proprio nel teatro che Lei dirige, ci sembra troppo. 

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