" Si è tenuto oggi, venerdì 29 aprile 2022, il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro Regio di Torino per approvare il bilancio consuntivo 2021. Al Consiglio, presieduto dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, hanno partecipato il Direttore Generale Guido Mulè, che ha presentato e illustrato i risultati del 2021, e il Collegio dei Revisori. Era presente anche il Sovrintendente Mathieu Jouvin.
La Fondazione Teatro Regio di Torino chiude il Bilancio 2021 con un avanzo di gestione di 3.270.479 euro in parte riferibile a componenti straordinarie legate al completamento delle azioni di risanamento.
I ricavi gestionali hanno fortemente risentito delle chiusure dei Teatri e delle capienze ridotte dei luoghi di spettacolo, ma hanno fatto registrare un successo importante del Regio Opera Festival e di Regio Metropolitano, che hanno registrato più di 40.000 spettatori.
Il Consiglio ed il Collegio dei Revisori hanno dato atto delle importanti azioni di risanamento che hanno consentito un fondamentale riequilibrio economico, patrimoniale e finanziario e il regolare assolvimento attuale e prospettico di tutte le obbligazioni.
In particolare va segnalato un sostanziale irrobustimento della situazione finanziaria che è migliorata grazie all’importante incasso di crediti pregressi, e in parte allo stralcio parziale di debiti verso i fornitori. L’approvazione del Piano di Risanamento, il cui iter è nella fase finale di approvazione da parte dei ministeri competenti, e la concessione del relativo finanziamento contribuiranno a rafforzare definitivamente il predetto equilibrio finanziario.
È proseguita l’opera di contenimento dei costi generali, che si sono attestati sui dati del 2020, nonostante la piena attività che invece ha caratterizzato quasi tutto il 2021. Inoltre, sono state messe in atto azioni di efficientamento dei costi indiretti di commessa, resi possibili grazie all’introduzione e alla implementazione di uno strutturato sistema di controllo di gestione.
La prima tranche dei lavori di miglioramento delle tecnologie di palcoscenico – finanziato dal MIC – si è chiusa nei tempi previsti a gennaio 2022, mentre la seconda parte avrà termine a ottobre di quest’anno.
La dotazione organica approvata in questi giorni, contribuirà a dotare stabilmente il Teatro delle necessarie competenze sia sotto il profilo artistico sia sotto quello tecnico-amministrativo.
È inoltre arrivata dal Ministero della Cultura la comunicazione di ammissione al finanziamento “Fondo Cultura” del progetto del Teatro Regio “Memo Regio”, presentato dall’ex Commissario Straordinario Rosanna Purchia, destinato a rendere sempre più fruibile il patrimonio storico del Teatro strutturandone in modo solido la gestione e la valorizzazione degli archivi.
Il Consiglio di Indirizzo e il Collegio dei Revisori hanno lavorato in un clima costruttivo e con piena condivisione di intenti ed esprimono grande soddisfazione per i risultati ottenuti e un ringraziamento al Direttore Generale Guido Mulè per il lavoro svolto e l’opera di grande risanamento posta in essere nel corso di questo periodo.
Il Direttore generale Guido Mulè ha dichiarato: «Il 2021 è stato un anno tremendamente difficile e complicato, ma ha dimostrato – al di là degli importanti e oggettivi risultati economici raggiunti –, come la flessibilità operativa e la capacità di adattamento sono state competenze distintive dei lavoratori della Fondazione, un valore aggiunto su cui costruire il Teatro del domani".
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Ma allora questo Guido Mulè, di professione commercialista e fratello del sottosegretario Giorgio, è bravo! Tanto bravo da chiudere un bilancio con un avanzo di gestione, certo non dimenticando che il teatro è stato chiuso per qualche tempo per lavori ed anche per le regole pandemiche e quindi una volta pagati i dipendenti non c'erano cachet per artisti ospiti da pagare o allestimenti. Mentre il Ministero ha continuato ad erogare i Fondi FUS come sempre.
Si aggiunga che per molto tempo è mancato anche il sovrintendente. Insomma una serie di motivi per cui l'avanzo di bilancio si è fatto consistente, senza subire mancanze a causa dell'aumento, pare eccessivo, di stipendio di Guido Mulè, aumento contestato.
Alla contestazione dello stipendio se ne è aggiunta una seconda contro l'eventualità che fosse lui nominato sovrintendente, come avrebbe voluto Rosanna Purchia, sua protettrice ( se lo era portato appresso da Napoli, se non andiamo errati) mentre non lo voleva né il sindaco - del quale la Purchia è diventata assessora - e neppure pare il teatro.
Si aggiunga infine che di recente c'è stata una inchiesta al Regio ( e non ci riferiamo a quella relativa a Graziosi & C.) ma riguardante più direttamente Mulè; e in questo caso Salvo Nastasi, il 'grande &grosso' direttore generale del ministero, che era stato lo sponsor principale della Purchia a Napoli, ha fatto capire di non condividere più l'azione della Purchia (speriamo di aver capito bene noi, invece).
Insomma un pasticcio che potrebbe essere cancellato dal miracolo del bilancio che Mulè è riuscito ad ottenere.
Sarebbe stato abbastanza inconcepibile, diciamolo pure, che non l'avesse ottenuto in una situazione in cui il teatro non ha prodotto che pochissimo. Adeso che succede?
Mandano via il nuovo sovrintendente appena nominato e fatto venire da Parigi, e ci mettono al suo posto, con la medaglia della buona gestione sul petto, Mulè Guido? (P.A)
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