giovedì 21 aprile 2022

Radio Tre. Tutta la città ne parla, qualche volta a sproposito. Gli artisti russi apertamente schierati con Putin meritano di non mettere piede in Occidente

 Ascolto solitamente la radio, qualunque radio, quando sono in macchina e solo allora. L'ascolto ed ho modo e tempo di riflettere. Questa mattina due ascoltatrici sono intervenute durante la trasmissione quotidiana 'Tuttala città ne parla', per lamentare l'ostracismo verso artisti e atleti russi, per via della guerra. A loro interessavano gli artisti. E ci hanno messo dentro anche l'insensata, questa davvero insensata, scelta di fare ostracismo in Occidente, verso tutta la grande storia e cultura russa. Ed aggiungevano, infine, che tale comportamento verso cittadini russi non era educativo per i giovani, precisando che un artista, nel caso musicista, non può avere il permesso di venire in Occidente, a seconda delle sue idee politiche.

 E' evidente che in parte, ma solo in parte, hanno ragione come nel caso dell'insesata cancellazione nei concerti della musica russa.. Ma non l'hanno per nessuna ragione nel caso ad esempio di Gergiev, sostenitore pubblico di Putin, che non ha trovato il coraggio  di dire  una sola parola di condanna contro l'aggressione dell'esercito del suo Paese, comandato dal dittatore assassino, suo amico, all'Ucraina. Ed è stato per questo ulteriormente premiato dall'amico dittatore con la direzione del Bolshoi, la cui orchestra un direttore più sensibile di lui ha voluto lasciare in segno di condanna della guerra.

 Qui non si tratta di voler conoscere le idee politiche di uno e poi, in base a quelle, decidere di conseguenza. Ma un artista, che  si è sempre dichiarato al fianco di Putin - e questo suo fiancheggiamento e sostegno pubblicamente espresso gli ha procurato onori e privilegi - non può  venire in Occidente senza che prima  condanni la guerra. O dobbiamo far finta di nulla ed accogliere a braccia aperte anche gli amici e sostenitori più accaniti e convinti del macellaio russo?

 Non so se le due signore, dopo aver espresso le loro idee, hanno ascoltato ciò che il successivo giornale radio ha annunciato e cioè che Mariupol non era ancora caduta nella mani dell'esercito russo il quale - e qui sta la grade differenza, se differenza ci può essere - aveva distrutto in tutte le città in cui era passato anche i centri in cui erano raccolti viveri e medicinali.

Se la sentono ora di sostenere ancora che a noi non devono interessare le idee politiche di quanti invece, pubblicamente, hanno dichiarato di stare dalla parte del macellaio del Cremlino e non hanno, invece, speso una sola parola di condanna dell'invasione? 

Questo ostracismo fa parte delle sanzioni che l'Occidente ha messo in atto contro Putin e la sua guerra che sta distruggendo un intero paese, uccidendo migliaia di persone, costringendone milioni ad emigrare - e tralasciamo le ben note feroci atrocità, gravissime, e che non possono avere nessuna giustificazione - che toccano anche ignari cittadini russi, anche fra quelli che hanno manifestato contro la guerra, ed anche cittadini di tutto l'Occidente.

 Sanno le  scandalizzate signore quale potrebbe essere l'alternativa? Che si scateni una guerra mondiale mentre noi reclamiamo di voler ascoltare Anna Netrebko in teatro. Ma chissnefrega di Anna Netrebko. Intanto dateci il cessate il fuoco e la pace, poi vediamo se ascoltarla o meno,   e magari se vogliamo ascoltare anche molte altre che sanno cantare altrettanto bene ed hanno condannato, come ogni persona degna di questo nome, l'aggressione russa all'Ucraina. Capito?  

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