L'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder "dovrebbe lasciare il partito dei Socialdemocratici, la sua difesa di Vladimir Putin contro l'accusa di crimini di guerra è semplicemente assurda". Lo ha affermato il copresidente dell'Spd, Saskia Esken. Nei giorni scorsi il 78enne politico, presiede il consiglio di sorveglianza di Nord Stream e di quello del gruppo petrolifero Rosneft ed è candidato ai vertici di Gazprom, ha chiarito al New York Times di non avere alcuna intenzione di lasciare i suoi incarichi: lo farebbe soltanto nel caso in cui Mosca dovesse decidere di tagliare il gas alla Germania o all'Europa.
L'intervista di Schroeder - Parlando al giornale americano, l'ex cancelliere ha anche ribadito di essere pronto a mediare di nuovo con il suo amico Putin: il presidente russo vorrebbe la fine del conflitto, "ma vanno chiariti un paio di punti", ha affermato, aggiungendo che sull'ipotesi dei crimini di guerra bisognerà indagare. Schroeder non crede infatti che l'ordine del massacro di Bucha sia arrivato dall'alto.
L'Spd: "Schroeder agisce come uomo d'affari e difende Putin" - La posizione dell'ex cancelliere è stata aspramente criticata in Germania e liquidata come "assurda" dalla Esken. "Schroeder agisce da anni come un uomo d'affari, e dovremmo smetterla di percepirlo come statista o ex cancelliere - ha detto il copresidente dell'Spd in un'intervista alla radio Deutschlandfunk -. Lui guadagna i suoi soldi con il lavoro per le imprese russe e la sua difesa di Vladimir Putin contro l'accusa di crimini di guerra è semplicemente assurda. La rinuncia ai suoi mandati nelle imprese russe sarebbe stata necessaria per salvare la sua reputazione come ex cancelliere di successo. Purtroppo non ha seguito questo consiglio".
Le richieste di cacciata dal partito - I leader dell'Spd gli avevano già inviato una lettera due mesi fa, chiedendo che rinunciasse ai suoi incarichi, ma l'ex cancelliere non si è mosso di un centimetro. Intanto fra i socialdemocratici - incalzati sulla questione anche dai conservatori della Cdu, che hanno chiesto di espellerlo - sono state già presentate 14 richieste alla sezione della Bassa Sassonia, affinché Schroeder venga cacciato dal partito. La procedura è però lunga e complicata, ha spiegato la stessa Esken, e c'è una commissione apposita a farsene carico.
Sindaco di Kiev: "Schroeder corresponsabile della mattanza di donne e bambini ucraini" - Ad attaccare Schroeder è stato anche il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, che dalle pagine della Bild ha tuonato: "Se Schroeder continua a incassare milioni dal criminale di guerra del Cremlino come lobbista, si deve pensare di congelare i suoi conti e gli Usa potrebbero inserirlo in una no fly list. Alla luce della sua propaganda per il Cremlino ci si chiede perché viva ad Hannover e non a Mosca. Se continua a lavorare per degli assassini si può solo dire: trasferisciti a Mosca!", ha aggiunto Klitschko che lo ritiene "corresponsabile della mattanza di donne e bambini ucraini".
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