Il direttore d'orchestra americano Gavriel Heine, che per 15 anni è stato una presenza fissa sul podio del teatro Mariinsky di San Pietroburgo come protetto del direttore artistico Valery Gergiev, si è dimesso per dissensi sulla guerra in Ucraina. Gergiev è un sostenitore del presidente russo Vladimir Putin e Heine lo ha informato che la sua presenza come direttore d'orchestra residente del teatro di stato non era più sostenibile dopo l'invasione ordinata dal Cremlino. "La Russia non è il luogo dove voglio far crescere mio figlio", ha detto il musicista al 'New York Times': "Non è il luogo dove mia moglie o io vogliamo vivere più".
Le sue dimissioni, fanno seguito a una vasta presa di distanza dalla Russia del mondo della musica in Europa e Nord America dove i grandi teatri si sono impegnati a non dar più spazio ad artisti che, come Gergiev, non si sono dissociati dalla guerra. Altri musicisti, citando l'invasione, hanno cancellato le loro apparizioni in Russia. Gergiev, prima dell'ordine di Putin di attaccare l'Ucraina, era uno dei direttori d'orchestra più impegnati del mondo ma la sua carriera internazionale è crollata. La Filarmonica di Berlino lo ha licenziato e, tra le sale di concerto che hanno cancellato le sue performance, c'è anche la Carnegie Hall di New York che ha cancellato due serate dell'orchestra del Mariinsky previste in maggio sotto la sua direzione.
"E' stato gentile con me, mi ha stretto la mano e mi ha fatto gli auguri", ha detto Heine del suo mentore, Gergiev, dopo che sabato gli annunciato le dimissioni. Il musicista americano ha studiato in Russia e dal 2009 è direttore residente del Mariinsky. Nel 1998 fu uno dei primi diplomati del Conservatorio di Mosca dove aveva studiato con il direttore d'orchestra Ilya Musin, a sua volta maestro anche di Gergiev.
Nessun commento:
Posta un commento