Fino al 31 luglio 2022 la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello, in collaborazione con gli Staatliche Museen di Berlino e il Victoria and Albert Museum di Londra, presentano la mostra dal nome Donatello, il Rinascimento, di cui Intesa Sanpaolo è Main Partner.
Per la città di Firenze e per tutti i visitatori si tratta di un evento unico, dedicato al genio del maestro fiorentino. Per chi lo ama da sempre e per chi desidera conoscerlo in modo più ampio e approfondito, scoprendone i tanti capolavori qui esposti in una retrospettiva che mette le sue opere a confronto con quelle di altri giganti dell’arte come Brunelleschi e Masaccio, insieme ai quali nel Quattrocento Donatello diede il via al Rinascimento, così come Mantegna, Giovanni Bellini, Michelangelo, Raffaello.
130 tra sculture, dipinti, disegni provenienti dai più prestigiosi musei del mondo fra cui la National Gallery oh Art di Washington, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Musée du Louvre di Parigi, gli Staatliche Museen di Berlino, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, la Basilica di Sant’Antonio a Padova, le basiliche fiorentine di San Lorenzo, Santa Croce e Santa Maria Novella.
Un’opportunità irripetibile per immergersi nella rivoluzione artistico-rinascimentale portata da Donatello: nell’afflato espressivo, nei materiali, nelle tecniche concepite, nei generi proposti. Un maestro capace come nessun altro di offrire all’essere umano una dimensione psicologica interiorizzata in grado di scuoterne la coscienza in una caleidoscopica alternanza di sentimenti e reazioni mai di superficie. Dalla dolcezza alla crudeltà, dalla gioia al dolore, dall’istante pacificato allo specchio più nitido e carico d’inquietudine.
Le mostre a lui intitolate finora sono state fatte perlopiù esponendo copie o limitando la scelta degli originali a pochi pezzi. Donatello, forse il più audace scultore di ogni tempo, è un artista con una fortissima vocazione monumentale, anche quando lavora nei piccoli formati. Ritrovare nelle sale di Palazzo Strozzi e del Bargello numerose opere che stanno tuttora nei grandi spazi delle chiese e delle piazze, o che vi stavano in origine, invita i curatori e il pubblico all’esperienza entusiasmante di ricollocare idealmente questi capolavori nei loro contesti antichi, immaginando gli effetti ogni volta sconvolgenti che Donatello fu in grado di attivare nei suoi contemporanei.
La narrazione espositiva si articola in quattordici sezioni che accompagnano e coinvolgono i visitatori nel percorso artistico compiuto da Donatello sin dagli esordi, attraverso lo straordinario confronto con Brunelleschi e i rispettivi Crocifissi lignei provenienti dalla Basilica di Santa Croce e di Santa Maria Novella. Si passa poi ai celebri luoghi in cui ha lavorato - Firenze, Siena, Prato, Padova - entrando in contatto con altri fenomenali artisti molto più giovani come Mantegna e Bellini. Si prosegue, infine, mettendo in chiara luce l’influenza decisiva che il suo esempio ha avuto sui lavori di artisti a lui successivi, su tutti Raffaello, Michelangelo e Bronzino.
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