Mentre l'esercito russo guadagna terreno a Mariupol, città sul Mar d'Azov da oltre un mese sotto assedio, il perimetro della resistenza ucraina si restringe. L'ultima fortezza delle forze di Kiev è l'acciaieria Azovstal, uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d'Europa, reso popolare ora dal conflitto, dove i combattenti del battaglione Azov, si sono asserragliati. Battaglione evocato spesso dal presidente russo Vladimir Putin quando si appella all'obiettivo di "denazificare" il Paese.
Si tratta di un'area affacciata sul mare che copre oltre 11 chilometri quadrati, disseminata di edifici, altoforni, binari e, soprattutto, dotata di una fitta rete di cunicoli sotterranei costruita in epoca sovietica per resistere a un attacco nucleare.
L'ultimatum di Mosca - Il ministero della Difesa russo ha lanciato un nuovo ultimatum ai soldati ucraini nascosti nell'acciaieria, esortandoli ad arrendersi entro mezzogiorno. "Basta a questa resistenza insensata, deponete le armi", è l'appello lanciato dai russi. Nello stabilimento oltre ai superstiti del battaglione Azov si sarebbero rifugiati anche centinaia di civili, una circostanza che però i separatisti della Milizia popolare del Donetsk smentiscono annunciando l'inizio dell'assalto russo.
Nessun commento:
Posta un commento