Questa mattina, il sanguinario dittatore russo ha partecipato alla celebrazione solenne, a Mosca, della Pasqua ortodossa, della quale le tv di mezzo mondo hanno rimandato le impressionanti immagini. Quel trionfo di croci preziose non indicavano al mondo intero colui che era stato crocifisso per la salvezza del genere umano, ma chi ancora oggi mette l'uomo in croce. E Putin ne sa qualcosa.
Stringeva Putin nelle mani una candela accesa rossa come il sangue che nelle stesse ore i suoi eserciti spargevano nella vicina Ucraina. Mentre il patriarca Cirillo si rivolgeva a lui con il turibolo in mano e lo incensava, omaggiando colui che ai suoi occhi appariva come il 'defensor fidei' della Confessione ortodossa.
Mentre Putin si segnava continuamente, come usa nella liturgia ortodossa, con il segno della croce che noi, che lo guardavamo increduli, giudicavamo una autentica bestemmia proferita nel silenzio da chi, da nord a sud, da est ad ovest - i quattro punti con cui ci si segna nella croce - bombardava e massacrava i 'fratelli' Ucraini.
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