martedì 19 aprile 2022

Radu Lupu è scomparso in Svizzera all'età di 76 anni

 Radu Lupu, uno dei più grandi pianisti del mondo, è morto all'età di 76 anni a Losanna. Lo hanno annunciato gli organizzatori del Festival George Enescu di Bucarest. Secondo i media, Lupu è morto a Losanna, in Svizzera, dopo una lunga malattia. Lupu vinse il concorso pianistico internazionale George Enescu nel 1967, nove anni dopo l'istituzione del prestigioso festival dedicato al compositore rumeno George Enescu.

Radu Lupu è nato il 30 novembre 1945 a Galati, in Romania,iniziò  a suonare il pianoforte all'età di sei anni studiando con Lia Busuioceanu. Fece il suo debutto pubblico con un programma di sue composizioni all'età di 12 anni. Ha poi continuato gli studi per diversi anni con Florica Muzicescu e Cella Delavranca, prima di vincere una borsa di studio nel 1961 per il Conservatorio di Mosca, dove ha suonato con Galina Eghyazarova e Heinrich Neuhaus; più tardi, ha lavorato anche con Stanislav Neuhaus. Dopo essere stato ammesso al Conservatorio di Bucarest, ha vinto una borsa di studio per entrare nel leggendario conservatorio Cajkovskij di Mosca. Da tre anni si era ritirato dall'attività concertistica.

Tra i riconoscimenti ottenuti durante la sua lunga carriera, Lupu ha vinto il premio Van Cliburn nel 1966 e il premio Leeds nel 1969. Noto per la sua discrezione e il suo perfezionismo, Lupu - artista solitario - era particolarmente apprezzato nel repertorio di compositori come Robert Schumann, Franz Schubert, Johannes Brahms, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven. Ha lavorato con molte delle migliori orchestre e sono tanti i direttori in tutto il mondo che lo hanno diretto, tra cui Herbert von Karajan, Carlo Maria Giulini e Zubin Mehta. Nel 1996 ha vinto un Grammy per la sua registrazione di sonate per pianoforte di Schubert.

Allergico alle interviste, nella sua vita ne ha rilasciate davvero poche. Residente in Svizzera, Lupu si è ritirato dalle esibizioni alla fine della stagione 2018-2019 per motivi di salute. Il pianista è stato ricordato anche su Twitter, dove il violoncellista britannico Steven Isserlis lo ha descritto come "uno dei musicisti più grandi che abbia mai ascoltato ma anche un uomo profondamente gentile, modesto e divertente e, soprattutto, un amico meraviglioso".

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