Lungi dal pensare che la giuria del Concorso Internazionale di Composizione '2 agosto', giunto alla 27.ma edizione, non abbia lavorato bene; nulla ce lo fa pensare e neppure minimamente supporre, non possiamo non rilevare come in questa giuria ci siano alcuni membri stranieri di un precedente concorso, svoltosi a Roma, appena due anni fa, e intitolato a Luciano Berio; si tratta di due compositrici, una coreana, Unsuk Chin e l'altra americana, Augusta Read Thomas, con un curriculum prestigiosissimo e di respiro internazionale.
Anche quella giuria, presieduta da Pappano - il concorso era organizzato dall'Accademia di Santa Cecilia - contemplava la presenza di Ivan Fedele, compositore in carriera ma anche titolare del Corso di perfezionamento di composizione dell'Accademia di Santa Cecilia, e direttore della Biennale Musica di Venezia, con doppio mandato per volontà del presidente Baratta. Ora gli è subentrata Lucia Ronchetti, musicista di spiccata personalità e di carriera internazionale (più estera che italiana!).
Potremmo dire - senza che questo debba essere letto in maniera capziosa - che qualche composizione di Fedele, la musicista coreana Chin, presente nelle due giurie, l'ha fatta eseguire da direttrice artistica. Niente di strano, Ivan Fedele è musicista noto, insegna da tempo nella più prestigiosa accademia italiana, ed ha diretto la Biennale.
Quando abbiamo segnalato, nel post precedente, che due dei tre vincitori del concorso erano pugliesi - lo sono anch'io, come del resto anche Ivan Fedele, e quindi sono orgoglioso di tale risultato! - e che erano anche allievi di Fedele all'Accademia di Santa Cecilia, riferivamo un altro dato. Sospetto? Non vogliamo pensarlo. D'altro canto, un giovane compositore, terminati gli studi in Conservatorio, è assai facile che li completi con il perfezionamento a Santa Cecilia, l'Accademia non il Conservatorio. Non facciamo confusioni!
E non possiamo non aggiungere che la presenza di Angius e Ambrosini voluta da Ivan Fedele, senza nulla togliere a questi due gloriosi giurati, possa essere messa da Fedele in relazione, per Angius, alla sua attività di direttore d'orchestra e direttore artistico; per Ambrosini, alla sua (di Fedele) presenza per anni in laguna. Infine, va notato anche che nella giuria, i due membri stranieri, per quanto forse più prestigiosi di quelli italiani, sono in netta minoranza numerica, in caso di votazioni.
Nella nostra ormai lunghissima carriera di cronista musicale, tante volte abbiamo segnalato, in concorsi, soprattutto strumentali pechè più numerosi, e in corsi di perfezionamento, come giurati e insegnanti si muovono quasi sempre con classi, di propri allievi, al seguito.
Ciò, naturalmente, se nulla dice della qualità e valore di partecipanti a concorsi e corsi di perfezionamento, non elimina del tutto il sospetto che giurati e insegnanti possano essere più benevoli verso i propri allievi.
Anche se questo certamente non sarà accaduto a Bologna, ci premeva offrire i dati che abbiamo offerto, senza esprimere giudizi, e senza intenti censori o denigratori. Ci si creda sulla parola.
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