No Green Pass no party, o meglio niente concerto. È quello che è accaduto alla cantante Petra Magoni, ex moglie del musicista Stefano Bollani, che ha dovuto rinunciare alla sua serata nel corso del festival "Stanno tutti bene" alla tenuta Lenzini di Gragnano. Lo hanno fatto sapere sui social gli organizzatori parlando di rifiuto del tampone, ma l'artista replica: «Non hanno voluto farmelo, ho i video».
L'evento era previsto per ieri sera 6 agosto. Sui social è apparso il post degli organizzatori del festival: «Chiediamo scusa al nostro pubblico, ma chi ci segue dal 2020 lo sa: la nostra linea è da sempre la responsabilità nei confronti di una comunità che cerca da due anni di ripartire. Il mondo dello spettacolo necessita di un forte sostegno e noi siamo dalla parte degli artisti».
Poi entrano nel dettaglio raccontando l'accaduto: «A fronte di una comunicazione chiara e netta sulla necessità di avere una dimostrazione di negatività al virus conforme alle direttive del sistema sanitario nazionale, ci è stato comunicato un rifiuto da parte dell’artista Petra Magoni di seguire la direttiva di comportamento definita da Stanno Tutti Bene che fa riferimento alle indicazioni del decreto legge 23 luglio 2021, numero 105. Rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di quanti – operatori del mondo dello spettacolo, volontari – lavorano da mesi per rendere possibile questo spazio di condivisione. Ecco perché non potremo ascoltare un concerto a cui tenevamo molto».
La cantante è stata dunque accusata di essersi rifiutata di eseguire un tampone dagli organizzatori di un concerto in provincia di Lucca. Dopo arriva la replica. «Ho soltanto avuto l’ardire di farmi e fare delle domande – spiega al Corriere della Sera l’artista pisana -. Nella corrispondenza via email agli organizzatori nei giorni precedenti ho sollevato dubbi sulla legittimità della richiesta, che non era contemplata negli accordi iniziali. Nel decreto legge in vigore da ieri non ci sono disposizioni riguardo chi sta lavorando (camerieri, cuochi ma anche artisti e tecnici) ma solo verso chi sta fruendo del servizio... Alla fine mi ero anche resa disponibile a fare il tampone in loco, e mi sono messa in fila, ma me lo hanno negato. Il tutto condito con una maleducazione che mai avevo sperimentato. Sinceramente ci sono rimasta molto male. Per chi canta è pericoloso e anche dannoso abusare con i tamponi, quindi vorrei farli solo lo stretto necessario». Non si definisce no-vax, ma alla domanda sul vaccinto anti-Covid risponde: «Questo è un dato sensibile che tengo riservato come consente la legge sulla privacy».
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