Sappiamo che Al Qaeda e l'Isis sono ancora presenti in Afghanistan. Il numero non è sorbitantemente alto ma non abbiamo una cifra esatta perché la nostra capacità di raccolta di informazioni in Afghanistan non è più quella di una volta". Un messaggio allarmante, quello del portavoce del Pentagono John Kirby. Soprattutto perché arriva a pochi giorni di distanza da quel "Il nostro obiettivo in Afghanistan era abbattere Al Qaeda e non creare una nazione e lo abbiamo fatto, Al Qaeda non c'è più" pronunciato nientemeno che dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Sono giorni complessi dal punto di vista internazionale, sono giorni interlocutori durante i quali però molti Governi si stanno mobilitando per dare soluzioni ai profughi afghani e per far rientrare in ogni Paese cittadini, diplomatici e soldati che in Afghanistan erano rimasti. "Questo è uno dei più grandi e più difficili ponti aerei della storia. E' una missione pericolosa in difficili circostanze, per la quale mobiliteremo ogni risorsa necessaria. L'unico Paese del mondo capace di mettere così tanta potenza con questo grado di precisione sono gli Stati Uniti" ha spiegato lo stesso Biden. "Siamo in costante contatto con i talebani per garantire un passaggio sicuro verso l'aeroporto" ha raccontato il Presidente degli Stati Uniti. Al Qaeda e Isis ci sono ancora, ma "quello che pensiamo è che non ci sia una presenza abbastanza significativa da meritare una minaccia per la nostra patria come era successo l'11 settembre, 20 anni fa" ha assicurato Kirby.
Da luglio sono state evacuate 18mila persone, di cui 13mila dal 14 agosto. Altre migliaia verranno imbarcate su voli privati allestiti dall'amministrazione americana. Evacuati anche i 204 dipendenti in Afghanistan di New York Times, Washington Post e Wall Street Journal. Non sono escluse "perdite" nei prossimi giorni. Il pensiero di Biden va ai seimila soldati impiegati. "Io manifesto la mia gratitudine - ha affermato - ai coraggiosi uomini e donne delle forze armate americane che stanno portando avanti la nostra missione. Sono incredibili".
Intanto la situazione in Afghanistan si fa sempre più tesa e i talebani, dopo la presa di Kabul stanno mettendo in atto diverse pratiche persecutorie. "Le donne? Avremo rispetto se vivranno secondo la Sharia" avevano affermato il giorno dopo il loro insediamento. L'evidenza è che i diritti umani in moltissimi casi non sono rispettati. I prossimi, quindi, saranno giorni molto impegnativi a livello internazionale.
Nessun commento:
Posta un commento