sabato 7 agosto 2021

Teatro Carlo Felice, Genova. Il melodramma chiede aiuto alla Realtà AUMENTATA ( da Avvenice, di Giacomo Gambassi)

 La realtà aumentata irrompe nella lirica. Accadrà al Teatro Carlo Felice di Genova dove il nuovo allestimento di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, al debutto l'8 ottobre, sarà nel segno della nuova tecnologia che allarga la percezione dei sensi grazie ad esperienze virtuali. L’esperimento è curato dal teatro del capoluogo ligure in collaborazione con Rai Cultura. La perla del verismo entra nel cartellone autunnale di opere, balletto e concerti dedicato alla ricorrenza del trentennale dell’apertura del nuovo teatro (18 ottobre 1991-18 ottobre 2021) che si aprirà l’11 settembre. In programma tre nuove produzioni operistiche, un balletto in prima rappresentazione assoluta e quattordici concerti sinfonico-corali. In tutto 30 appuntamenti musicali nella città di Genova ma sul territorio nazionale, dalla Liguria al Piemonte, fino a Milano. 

Il titolo di Leoncavallo sarà firmato dal regista di Christian Taraborrelli con la direzione musicale di Andriy Yurkevych. «Quest’opera – anticipa il regista – è come una tempesta nera che si abbatte sulle fragilità umane. È come un groviglio contorto di passioni che ferisce in pancia: amore, gelosia, odio, la ferocia del finale. Questo continuo movimento dell’anima esige un universo visivo senza confini, mutevole, plasmabile nel tempo e nello spazio». Il cast si compone di Fabio Sartori/Sergio Escobar, nella parte di Canio; Serena Gamberoni/Angela Nisi, nelle parte di Nedda; Sebastian Catana/Federico Longhi (Tonio); Michele Patti e Marcello Rosiello (Silvio); Matteo Falcier/Nico Franchini (Peppe), quest’ultimo, allievo dell’Accademia del Teatro Carlo Felice.

L’opera è presentata in dittico con la nuova creazione di danza di Virgilio Sieni sulla composizione Sull’esser angeli di Francesco Filidei, in prima esecuzione assoluta nella nuova versione di balletto. Invece il 19 novembre debutterà Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini, con la regia di Hugo de Ana e la direzione musicale di Donato Renzetti, nella prima esecuzione moderna della versione realizzata per l'inaugurazione del Teatro Carlo Felice, il 7 aprile 1828, con il libretto revisionato da Felice Romani, e gli ampi passaggi musicali composti per l'occasione da Vincenzo Bellini, finalmente riportati alla luce. Il 30 dicembre si alzerà il sipario sul nuovo allestimento de La vedova allegra di Franz Lehár nella nuova traduzione in italiano e nella nuova versione ritmica di Luca Micheletti, regista e interprete vocale in scena, con la direzione musicale di Asher Fisch.

I concerti sinfonici vedranno l’orchestra del teatro spaziare dal repertorio sinfonico alle arie d'opera da concerto europeo, dal Barocco ai nostri giorni, fino alla scoperta di “Mozart l’italiano”, con l’esecuzione integrale delle Sinfonie del genio austriaco messe in relazione con i lavori degli autori suoi predecessori e contemporanei italiani che hanno influenzato il suo stile. C’è poi il “capitolo Stradella” che continua con l’esecuzione integrale della sua opera dopo l’allestimento in prima esecuzione moderna de Il Trespolo Tutore nel 2020: stavolta tocca all’Oratorio San Giovanni Battista in programma per il Natale, il 7 dicembre, diretto da Andrea De Carlo. Direttori ospiti saranno Federico Maria Sardelli (16 settembre), Alessandro Cadario (30 ottobre), Marco Angius (14 ottobre) e inoltre Dmitry Matvienko (11 settembre).

Quattro sono i concerti corali. Tre si inseriscono nel filone “Viaggio in Europa” esplorato dal coro del Carlo Felice diretto da Francesco Aliberti negli ultimi due anni, che spaziano dal Quattrocento ai nostri giorni, nel repertorio corale argentino, con musiche di Domenico Zipoli, Carlos Guastavino, Ariel Ramirez (13 ottobre), tedesco, con Johann Sebastian Bach e Johannes Brahms (27 ottobre), fiammingo e francese, da Jean Mouton a Francis Poulenc (3 dicembre). E poi c’è il concerto del coro di voci bianche diretto da Gino Tanasini nei giorni che precedono il Natale (6 dicembre).

«Dopo un’intensa stagione estiva – sottolinea il sovrintendente Claudio Orazi – ci apprestiamo ad affrontare una nuova sfida: quella di valorizzare l’immensa tradizione lirica, italiana e internazionale, con musiche, trame e allestimenti che mantengano intatta la capacità di suscitare meraviglia ed entusiasmo. È forte l’impegno ad investirsi sempre più nel ruolo sociale che definirei ancestrale dell’attività teatrale».


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