lunedì 9 agosto 2021

Dall'Europa i primi 25 miliardi all'Italia che vanno spesi secondo il piano e e bene ( da La Repubblica, di Flavio Bini)

  Non sarà come il regalo di Natale dei parenti più facoltosi: la busta di denaro accompagnata dal biglietto "spendili come vuoi". Il governo italiano ha già ben chiaro come intende utilizzare i 25 miliardi di prefinanziamento in arrivo dalla Commissione europea come prima tranche delle risorse a fondo perduto previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: fondi ad asili, Alta velocità ferroviaria, Superbonus, Transizione 4.0 e altre micromisure. Nel cronoprogramma inviato a Bruxelles e trasmesso in Parlamento il 4 maggio scorso il governo ha programmato 13,79 miliardi di euro di interventi grazie alle risorse europee. Parte di queste, circa 7 miliardi, sono state già assegnate attraverso il Fondo di rotazione nell'ultima legge di Bilancio a finanziamento delle misure previste per l'anno in corso. In altre parole, tornando sull'immagine iniziale, è come comprarsi il regalo prima di ricevere i soldi.

Risorse da prestiti e contributi a fondo perduto

Anticipazioni a parte il maxi documento inviato all'Europa dettaglia in maniera puntuale, voce per voce, come e quando l'Italia intende spendere le risorse in arrivo dall'Europa. Un primo punto, non giuridicamente impegnativo, è la divisione dei 13,79 miliardi tra risorse in arrivo a fondo perduto e prestiti, divisi più o meno in parti uguali. Il prefinanziamento riguarda solo i grants, cioè i soldi da non restituire, ma per il 2021 sono comunque molti gli interventi che il governo ha previsto di finanziare attraverso i prestiti.

I fondi alle imprese

Entrando nel dettaglio delle voci uno dei capitoli pià sostanzionsi riguardano il programma di Transizione 4.0 che eredità una parte dei principi del vecchio piano Industria 4.0 e che quindi punta a sostenere l'innovazione per le imprese sempre in una chiave di sostenibilità. Dal maxi bonifico europeo il governo prevede di dedicare 1,71 miliardi di euro. A seguire, sempre per importi, ci sono 1,2 miliardi destinati al rafforzamento 394/81 gestito da Simest (Sace) e che sostiene il rafforzamento patrimoniale delle imprese per favorirne l'internazionalizzazione. Fondi, questi, che il cronoprogramma indica però almeno in teoria arrivare dai prestiti europei e non dai grants.

La dote per il Superbonus

Massiccio anche il contributo europeo destinato al Suprebonus. Per il solo 2021 sono previsti 460,7 milioni, a cui si aggiungeranno altri 13 miliardi nel successivo quinquennio. Sempre in tema di efficienza energetica, 225 milioni (previsti però in arrivo dai prestiti) sarebbero destinati al progetto dei parchi agrosolari, cioè l'installazione di pannelli solari sugli edifici agricoli in una ottica di riduzione delle emissioni.

I miliardi del Recovery plan ci sono, il problema è spenderli presto e bene

Circa 1,15 miliardi è destinato a sostenere i comuni nella difesa e protezione del territorio e altri 532 milioni sono riservati alle linee ad alta velocità del Nord Italia. Anche in questo caso si tratta della quota inizialmente prevista in arrivo dai prestiti, che l'Italia ancora non ha richiesto.

Le risorse per asili e sicurezza delle scuole

Sul fronte dei grants il nostro Paese ha previsto 650 milioni di euro per la costruzione di nuovi asili e 700 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza delle scuole a cui si aggiungono altri 800 milioni di euro destinati al sistema scolastico e alla formazione. Tra le misure previste con stanziamenti di rilevo, anche 400 milioni di euro destinati alle politiche attive per il lavoro e 216 milioni di euro per il servizio civile universale. Maxi dote anche per la digitalizzazione degli ospedali, per cui - via prestiti - sono previsti 624 milioni di euro per quest'anno e 402 milioni a fondo perduto per l'assunzione del personale per rafforzare il sistema giudiziario.


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