domenica 15 agosto 2021

Due notizie. una falsa ( ed anche ridicola), e l'altra preoccupante, riguardanti, direttamente o indirettamente, il vertice dimezzato dell'Opera di Roma

 Ambedue le abbiamo lette, sul Corriere della Sera, nel pistolotto che Cappelli (Valerio) ha fatto all'amico Alessio Vald sulle cui spalle ora pesa la gestione dell'Opera di Roma, mentre a Fuortes spetterà occuparsi degli affari correnti, fino a quando non sarà nominato il suo successore.

 La notizia che mette pensiero e che era lasciata cadere, senza neanche un oh! di meraviglia, era che il successore di Fuortes all'Opera di Roma si avrà in autunno. Cappelli la dava come fatto assodato, ribadendo ciò che aveva scritto  alcuni giorni fa ancora lui, e che poi Paolo Conti ha ripreso. E cioè che non è illogico pensare che il nuovo sovrintendente lo nomini il sindaco che uscirà eletto alle prossime elezioni di ottobre.

 Quando l'abbiamo letta abbiamo fatto le nostre riflessioni, e cioè che i tempi prospettati - l'autunno - si allungheranno e forse di molto, perchè prima che il sindaco che uscirà eletto si insedi, formi la giunta ecc...ecc... (la storia anche recente insegna) passeranno mesi. Cappelli e Conti affermavano con sicurezza: in fondo mancano otto settimane o poco più. Se le loro previsioni, come temiamo, non sono esatte, si rischia lo stesso scandalo infinito al quale da mesi assistiamo relativo alla nomina sempre procrastinata del vertice al Teatro di Roma; a proposito del quale anche l'anatema seguito da intimazione e diffida del ministro Franceschini alla Raggi è scivolato via come niente.

Chi sa in quali condizioni di continua precarietà versano le nostre istituzioni culturali, e musicali che ci riguardano più da vicino, sa bene cosa vuol dire la 'vacatio' in una responsabilità importante. Nonostante che Fuortes  andando via dall'Opera, dove però è costretto a restarci  per mancata nomina del successore, abbia assicurato che il teatro è ormai 'una macchina che funziona  perfettamente'. Senza però aggiungere che basta un granello di polvere per far inceppare un meccanismo. E, in questo caso, al di là della competenza del successore, il granello di polvere potrebbe essere rappresentato dal tempo che manca per la nomina del successore.

 Noi abbiamo suggerito un criterio per accelerare i tempi della nomina del successore di Fuortes all'Opera.  Che  abbiamo chiamato 'metodo Draghi', seguendo il quale si può procedere in tempi brevi. Cercare cioè immediatamente un professionista capace di amministrare un teatro. E riconosciuto. 

Certo la Raggi non dà molte garanzie nella nomina di dirigenti - non ne ha azzeccata una, e Fuortes l'ha trovato al suo insediamento, l'ha poi rinnovato - ma non è che la Meloni, che è ormai certa di espugnare il Campidoglio, dia maggiori garanzie. Qualcuno l'ha vista mai entrare a sentire un concerto o a vedere un'opera, oppure a teatro? Quale nome può tirar fuori a sorpresa, oltre quello di qualche fedelissimo del suo partito? E comunque dove e quali sono quelli del suo partito capaci di governare un teatro d'opera? Non ci dica, per favore, quello che ha piazzato al Teatro Comunale di Cagliari, già passato dall'Opera, senza infamia e senza lode, nei mesi grigissimi di Catello De Martino, sotto  Alemanno. E non ci dica Cecilia Gasdia, perchè quella gli è andata bene, almeno così sembra finora.

 L'altra notizia, serve solo a sollevare il morale, perché semplicemente ridicola e falsa oltretutto. Scrive Cappelli di Alessio Vlad, a sottolinearne le capacità artistico-manageriali: chi altro, oltre  lui, sarebbe stato capace di approntare un programma di festival (Ravello) in un mese?.

 Cappelli, suvvia. Il tuo amico Vlad sapeva che sarebbe stato riconfermato da quello stesso che lo aveva messo una prima volta, l'anno precedente, come direttore artistico, nonostante la girandola dei direttori della omonima fondazione. Quello stesso ( De Luca?) gli avrà senz'altro detto nei mesi precedenti: "tietti pronto, tanto sarai di nuovo tu il direttore artistico". 

Perciò Alessio Vlad, aiutato dalle agenzie ( perché quel tipo di festival lo si fa prevalentemente con le agenzie, c'è poco di studiato appositamente) il festival aveva tutto il tempo per prepararlo, anche senza firmare i contratti, cosa che ha fatto non appena si è avuta la conferma,  che ha coinciso con la ufficializzazione della nomina per il secondo anno consecutivo. E' nato così il festival 'preparato in un mese' del direttore artistico che il mondo ci invidia: Alessio Vlad. E Cappelli lo sa! 

Nessun commento:

Posta un commento